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FERRARI F1

Ferrari: con il vento in poppa?

Il Mondiale di Formula 1 torna in pista con una doppietta che vedrà piloti e squadre muoversi prima verso e est e poi verso ovest: questo weekend si corre infatti in Azerbaigian, ma già domenica 19 andrà in scena la gara di Montreal per il grande ritorno del GP del Canada dove non si gareggia dal 2019.

La gara azera si svolgerà come di consueto sul Baku City Circuit. Il tracciato, ricavato lungo le vie della capitale, mette insieme le curve a 90 gradi tipiche delle piste cittadine, la zona del centro storico, con la famigerata curva 8 nota per la stretta carreggiata che permette il passaggio di una sola monoposto per volta, e la velocissima parte finale che vede piloti e auto al massimo della potenza per 2,2 km nel tratto che porta sulla linea del traguardo.

Il circuito misura 6.003 metri, è composto da dodici curve a sinistra e otto a destra ed è quasi interamente sotto al livello del mare, come gran parte della stessa Baku: solo le curve 13 e 14 sono sopra lo zero altimetrico.

Efficienza e potenza. A livello aerodinamico i team dovranno trovare la migliore configurazione per riuscire ad essere veloci nel rettilineo principale ma dare al contempo ai piloti il giusto carico per i tratti guidati che si trovano nei primi due settori. L’efficienza aerodinamica è dunque particolarmente importante, al pari della parte ibrida del motore.

Inoltre l’asfalto offre un grip molto basso e tende a favorire l’insorgere del graining che in ogni edizione del Gran Premio ha condizionato la performance delle vetture durante la corsa. Attenzione anche agli ingressi della Safety Car: su questo tracciato le neutralizzazioni della gara sono all’ordine del giorno e possono presentare occasioni da cogliere al volo: anche per questo, forse, nessun pilota è finora mai riuscito a vincere per due volte a Baku. Ci sono due zone DRS, tra le curve 2 e 3 e sul rettilineo del traguardo.

NICOLA BARISELLI, PU TRACK OPERATIONS MANAGER

1. Che tipo di pista è il Baku City Circuit?
“Baku è un circuito cittadino ma con grandi anomalie. È sicuramente atipico perché prevede, oltre alle normali curve a 90 gradi, una parte da bassissima velocità, ma anche rettifili particolarmente lunghi. Basta pensare che qui abbiamo uno dei rettilinei box più lunghi del campionato. Per i piloti è una sfida impegnativa, a Carlos e, soprattutto, a Charles piace correre qui”.

2. Perché si dice che questo tracciato sia particolarmente impegnativo per le power unit?
“Perché, date le caratteristiche del circuito, la power unit deve essere versatile: deve infatti mettere i piloti in condizione di avere una buona guidabilità nel misto e nel lento, senza però che ci siano sprechi di energia, che è invece tutta necessaria per affrontare i lunghi rettilinei. Anche la potenza pura è sicuramente fondamentale, specie per le doti di accelerazione che sono richieste in uscita delle tante curve a bassa velocità, sia nella ricerca del giro secco che in gara”. 

3. Si corre sotto al livello del mare e in un ambiente di solito molto ventoso. Come influiscono queste condizioni sulla prestazione?
“Le condizioni ambientali hanno un impatto rilevante sull’ottimizzazione del pacchetto vettura/power unit. In particolare, le variazioni di intensità e direzione del vento possono portare a condizioni di funzionamento diverse sia a livello di velocità di percorrenza delle curve (e quindi anche relativamente al regime di coppia e all’utilizzo marce) che durata del rettilineo. Potete immaginare facilmente quanto cambi la prestazione, per esempio sul rettilineo finale, se il vento è in coda o frontale. La differenza è misurabile in diversi decimi di secondo

Ferrari Stats

GP disputati 1037
Stagioni in F1 73
Debutto Monaco 1950 (A. Ascari 2°; R. Sommer 4°; L. Villoresi rit.)
Vittorie 240 (23,14%)
Pole position 235 (22,66%)
Giri più veloci 257 (24,78%)
Podi totali 786 (25,26%)

Ferrari Stats GP @Baky City Circuit

GP disputati 5
Debutto GP d’Europa 2016 (S. Vettel 2°; K. Räikkönen 4°)
Vittorie 0
Pole position 2 (40%)
Giri più veloci 2 (40%)
Podi totali 3 (20%)

Gran Premio dell’Azerbaigian: numeri e curiosità

5. I vincitori diversi in altrettanti Gran Premi corsi a Baku. La corsa è spesso ricca di insidie – dai muretti di cemento all’effetto scia molto potente, fino ai ripetuti ingressi della Safety Car – e così nessuno è mai riuscito a imporsi due volte, qui. In soli due casi si è vinto dalla pole position (Nico Rosberg nel 2016 e Valtteri Bottas nel 2019), mentre nel 2017 Daniel Ricciardo centrò il successo dopo essere scattato appena decimo sulla griglia. Gli altri vincitori sono stati Lewis Hamilton (2019) e Sergio Perez (2021), mentre la Ferrari qui non ha mai vinto. Non si è corso nel 2020.

7. I piazzamenti in zona punti raccolti da Charles e Carlos a Baku. Il miglior risultato è il quarto posto di Leclerc nel 2019, per il resto per lui sono arrivati un quinto posto lo scorso anno e un sesto nel 2018, quando ottenne i suoi primi punti in Formula 1Charles è partito anche dalla pole position a Baku: esattamente un anno fa. Sainz, dopo il ritiro della prima edizione, ha sempre visto il traguardo: quinto nel 2018, settimo nel 2019 e ottavo nel 2017 e nel 2021. Per lo spagnolo il miglior piazzamento in qualifica fino a questo punto è stato un quinto posto.

17. Le città gemellate con Baku. Tra queste anche due italiane – Napoli e Venezia – e due che hanno ospitato o ancora ospitano un Gran Premio di Formula 1 valido per il Mondiale: Istanbul e Gedda.

162. L’altezza in metri del pennone dal quale sventolava la bandiera nazionale in Piazza della Bandiera. Il pennone il 2 settembre 2010 venne riconosciuto come il più alto del mondo stabilendo un nuovo record. Tuttavia, pochi mesi più tardi (maggio 2011), la città tagika di Dushanbe ne propose uno da 165 metri portando via il primato all’Azerbaigian. Qualche tempo dopo il pennone di Piazza della Bandiera venne abbattuto e il vessillo nazionale collocato in una teca.

5813. I libri in miniatura contenuti nel museo dedicato di Baku, il Museum of Miniature Books. Nella collezione si trovano diversi primatisti mondiali di questo settore: il volume in miniatura di maggior valore, il più antico e i più rari mai realizzati.

Così in Ferrari 75 anni fa

È il 1 giugno 1947. Dopo il successo di Roma, la Scuderia Ferrari torna in pista con la 125 S e il fidato Franco Cortese. Sono solo in sei a contendersi la vittoria sul Circuito di Vercelli, ma Enzo Ferrari è deciso a verificare la bontà del proprio progetto e anche di vedere sei i suoi meccanici sono in grado di gestire due corse a così breve distanza di tempo. Lo sviluppo della vettura è in fase di crescita e la squadra si dimostra pienamente all’altezza della situazione. Cortese si aggiudica la pole position battendo la BMW 328 di Nino Rovelli, mentre in gara il dominio è totale: Franco porta la 125 S al primo posto sul traguardo battendo di oltre un giro la Stanguellini 2800 SN a motore Fiat di Renato Balestrero e di quasi due la Lancia Aprilia di Giovanni Battista Azzi.