Checco Perez sente che le mani gli prudono. dopo la vittoria di Monaco ha infatti una grossa opportunità, un appuntamento, cui non vuole mancare: replicare la vittoria dell’anno passato in questo fine settimana a Baku.
Non sarà una cosa facile visto che sia il suo compagno di squadra Verstappen, sia Lelcerc vogliono interrompere la serie negativa di risultati di vertice che sinora li ha accompagnati in questo appuntamento sulle rive del mar Caspio.
Già questo è sufficiente per dare un valore aggiunto a questa gara in un momento interessante del campionato all’inizio della seconda trance di 7 gare.
E dire che Perez è nato come pilota nella Ferrari Accademy prima di un “divorzio”, quasi clamoroso, avvenuto dopo che ha avuto l’opportunità effettuare dei test e delle simulazioni sul materiale che a Maranello era al top in quel momento.
A questo trittico di piloti che sono a stretto contatto tra di loro bisogna aggiungere Carlos Sainz e sopra tutto quelle che dovrebbero essere le strategie della Ferrari sia in affidabilità sia nel migliore utilizzo delle gomme in gara.
A Maranello sembra abbiano deciso i mettere in pista l’unità revisionata e corretta, per la sostituzione dei componenti che hanno ceduto nella gara di Barcellona, quando il dominio era assoluto per il monegasco.
Una scelta che dovrebbe essere d’obbligo perché è necessario avere tutta la potenza massima disponibile da abbinare ad un aerodinamica “veloce” per due motivi ben precisi. Se sei lepre, evitare di essere preda di un inseguimento ravvicinato alla fine del rettifilo per evitare l’effetto DRS, se sei “segugio” poter sfruttare al massimo il DRS per il sorpasso in staccata.
DRS, ovvero la croce e delizia della Red Bull che nella necessità di poterlo avere funzionante ed affidabile si trova a doversi confrontare con la necessità di un dimagrimento della RB 18 che è ancora un pò troppo lontano dal limite dei 798 Kg. imposti per il regolamento.