- Baku è un tracciato che nasce dalla caleidoscopica visione di Monaco e Monza. Il fornitore unico dei pneumatici ha battezzato la stessa valutazione “nominativa” delle gomme utilizzate nella passata stagione ma la struttura dimensioni e le mescole di quest’anno sono completamente differenti.
- La personalità del tracciato di Baku lo fa denominare cittadino ma ha una personalità unica, si va da un rettifilo di 2200metti che si collega dalla fune al suo inizio grazie a sezioni estremamente strette e tecniche, soprattutto attorno alla zona che si accorda con la famosa curva 9 nel centro storico.
- Con queste caratteristiche, rispetto a Monaco, dove le squadre optano per un setup ad alto carico aerodinamico, a Baku si tende a utilizzare un carico medio-basso, per bilanciare una parte dell’esigenza di grip per spingere le curve più strette, dall’altra la necessità di raggiungere velocità massime sui rettilinei per tentare il sorpasso utilizzando il DRS.
- E’ ovvio che tutti puntano ad un “record” quello di battere il record di velocità assoluta che resiste dal 2016 ed è stato fissato in 278km/h e detenuto da Valtteri Bottas, oggi in Alfa Romeo.
- Le previsioni del clima parlano di possibili incrementi di temperature che potrebbero toccare picchi di oltre 50 gradi per l’asfalto, al sole.
- A questi massimi possono corrispondere dei valori decisamente altalenanti, verso il basso, quando la pista si insinua tra gli alti edifici del centro città con alternanza spiccata di luci ed ombre.
- L’anno scorso la strategia impostata era quella della sola sosta, con la gara che è stata interrotta a lungo per una bandiera rossa nelle fasi finali, necessaria per pulire il rettifilo dai relitti persi dalla F1 in un paio di incidenti per evitare forature alla massima velocità.
- Con pneumatici completamente differenti, le strategie potrebbero essere molto diverse, anche perché non è più in vigore l’obbligo di utilizzare la gomma con battistrada utilizzato in Q2 . La scelta oggi è libera.
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