Visto che sono passati 40 anni da quando nel G.P. di Imola di F.1 del 1982 la Ferrari dominante si trovò protagonista di una “fattaccio” che avrebbe poi avuto delle conseguenze catastrofiche, sull’argomento degli ordini di scuderia sono di attualità.
Anche allora la monoposto progettata da Mauro Forghieri aveva un vantaggio tale, nel carico dato dall’ effetto suolo, che non era necessario avere a disposizione uno spoiler anteriore. Una copia di piloti che hanno fatto corsa a sé fatto salvo il comportamento tra Pironi e Villeneuve che non si seppe gestire anche per l’assenza delle comunicazioni radio tra box e pilota come avviene oggi.
Memore dei fatti di allora e su sollecitazioni varie, Mattia Binotto ha fatto trapelare che non esistono, ancora, visto che il mondiale piloti di F1 è lungo, ordini prestabiliti su quelle che possono essere le gerarchie per il risultato sotto al traguardo.
Troppa “democrazia” in pista non è il momento di applicarla. Oggi come oggi è bene chiarire che, in caso di doppietta in entrambe le gare, le prevalenze devono essere a favore di Leclerc per consentirgli di staccare gli inseguitori, avversari, che non devono essere sottovalutati in attesa che le loro monoposto diventino competitive ed affidabili visto che il mondiale è lungo.