L’inizio della stagione agonistica della F.1, con l’abbinamento dettato dalle novità tecniche rivoluzionarie stanno mandando nei problemi alcune squadre, per quanto riguarda l’allestimento delle monoposto da portare ad Imola.
Il tutto perché già ad oggi bisogna fare i conti con la proporzione delle spese correnti quando è stato percorso appena 1/7 dell’intero campionato del mondo e molte monoposto hanno la necessità di montare delle evoluzioni per risolvere, in primis, il problema del porpoising che rende le monoposto difficili da guidare e nello stesso tempo affatica in modo anomalo la muscolatura del collo pilota.
Poi tutte le altre evoluzioni correnti che sono la tradizione del mondiale di F.1 dall’inizio del campionato al rientro in Europa che oggi corrisponde alla gara di Imola ma che poi alla fine hanno come vero obbiettivo il G.P. di Barcellona dove è inizi<to il lavoro e quindi esistono quegli stessi termini di paragone che sono esistiti tra le prove in Sakhir e la gara.
Pezzi di ricambio da allestire e rifornire a seguito dei danni da incidente, più quelli che hanno dimostrato di non essere all’altezza della situazione a fronte del livello necessario di affidabilità, principi di incendio e chi più ne ha più ne metta.
L’unico che ne gode è Charles Leclerc la cui F1-75 è la sola Ferrari che potrebbe corre ad Imola senza interventi pesanti di sorta vista lo competitività ed affidabilità mostrate sinora e che comunque dovrebbe sperimentare una ulteriore evoluzione el sistema estrattore dell’aria dalla parte sottostante la scocca.
Lo stesso non vale per l’altra F1-75 i cui inconvenienti messi in mostra hanno portato Carlos Sainz a commettere un errore sopra le righe che sta chiedendo un super lavoro nel reparto corse di Maranello per verificare che l’uscita di pista non abbia menomato qualche componente in funzione della gara tra due settimane sul circuito in cui la doppietta sul podio è l’obiettivo “minimo” da garantirsi per consentire la fuga inesorabile nel mondiale costruttori.