Il rinnovo con contratto biennale, per affiancarlo alla scadenza prevista per Charles Leclerc , per Carlos Sainz doveva essere una semplice formalità, l’apposizione della sola firma, di cui si parla dalla fine dell’anno passato.
Poi sembra siano cominciati a spuntare i puntini sulle i. Oggi qui, domani la……. ed ora la situazione sembra essersi ingarbugliata con quanto successo in questa prima parte della stagione nel confronto tra le prestazioni del madrileno e quelle del compagno di squadra.
Una cosa è certa: i nuovi progettisti, giunti in Ferrari e rintracciati nei vertici delle migliori Università del mondo, hanno portato nuove idee, nuovi sistemi di lavoro, grazie anche all’acquisizione di novità tecnologiche ed hanno concretizzato il progetto il cui nome di battaglia è F1-75.
La monoposto, nel suo progetto sembra integrare delle singole componenti che si addicono maggiormente allo stile di guida di Charles Leclerc che sta sfruttando la situazione al massimo e a suo favore e il mondo della F.1 se la gode alla grande.
Carlos Sainz, invece, sta dimostrando di patire la situazione e nello stesso tempo di essere la calamita di tutti quei problemi, in squadra, che invece negli altri team sembrano essere quasi equamente suddivisi tra i due piloti.
I problemi che si sono manifestati tra sabato domenica sono un segno evidente che nell’organizzazione dei tempi e dei metodi del fine settimana qualcosa non ha funzionato.
Lui poi ci ha messo del suo con un errore, più che giustificabile, visto che il suo commento a fine corsa ha anche inserito quello che avrebbe dovuto essere, a suo giudizio e con il potenziale possibile, il risultato finale a podio.
Questa situazione pone di certo due ostacoli temporali alla firma del rinnovo, sia da una parte, sia dall’altra. La Ferrari potrebbe essere propensa ad una revisione economica, ma non solo. Vuole garantirsi un opzione per la qualifica di secondo pilota per essere sicura che non vi siano degli ostacoli, interni, al proseguitò della cavalcata intrapresa da Leclerc per riscattare un titolo iridato piloti che manca dal 2007.
Dall’altra parte il pilota non si può definire soddisfatto di un motore che non si accende alla ripartenza delle qualifiche per cui perde l’occasione di essere ai vertici dello schieramento, e poi, in gara, di un volante che fa i capricci sullo schieramento, non prima, e viene sostituito con quello di riserva che sembra non avesse la stessa regolazione sui suoi “manettini” per cui la partenza è stato un vero disastro, con il pilota risucchiato nel gruppo dei terzi.
E’ auspicabile che nell’uovo di Pasqua della Ferrari sia proprio questa la sorpresa. Se la cosa dovesse protrarsi ancora sembrerebbe concretizzarsi l’opzione Mick Schumacher, opzione che però è tutta ancora da scoprire per il confronto interno in Haas con Magnussen.