Dopo gli anni di assenza del G.P. d’Australia dallo scenario internazionale lo stesso si presenta con alcune interessanti novità legate alla nuova tipologia del tracciato, sembra più veloce di 5″ a giro, sia perché è stato studiato per incrementare le opportunità di sorpasso.
In questo lasso di tempo in cui i piloti sono potuti rientrare, alla volta dei rispettivi reparti corse, il loro lavoro si è accentrato sulle simulazioni al computer che hanno consentito di macinare chilometri su chilometri “virtuali” per raggiunger un range più ristretto ed efficace nelle scelte da “scremare”durante le prove di oggi.
Mentre in Ferrari e Red Bull si attendono le ansiose conferme delle prestazioni e dei risultati sinora ottenuti, andando a raccogliere ulteriori dati per definire le prossime evoluzioni tecniche da portare in pista a colpo sicuro, per le altre squadre è ancora in atto la ricerca dell’affidabilità e delle prestazioni, quelle velocistiche in particolare con l’ attenzione per eliminare il pompaggio aerodinamico che si è manifestato sinora e che rende le monoposto di difficile gestione da parte del pilota..
Con oggi diventano operative, senza possibilità di sgarrare, salvo causa di forza maggiore, le nuove tempistiche orarie per cui i meccanici ed i tecnici possono essere all’interno dei box di pista, per lavorare sulle monoposto.
A quanto sembra i tempi per gli interventi di controllo e sviluppo della F,1, sembrano decisamente ridotti a tutto discapito di eventuali applicazioni delle evoluzioni necessarie, con un sospetto che non convince proprio per quanto riguarda il mantenimento dello standard di sicurezza relativo ai singoli componenti delle monoposto.