Sono passati 50 anni da quando fu inaugurata la pista privata della Ferrari a Fiorano, nessun festeggiamento in particolare, vista anche la concomitanza con il G.p. d’Australia, ed anche perché, quella che doveva essere l’arma letale della casa di Maranello, per la F.1, ha perso totalmente la sua identità di base, mentre è ancora importante per lo sviluppo delle GT stradali e delle loro derivate per le competizioni..
A mandarla in oblio, oltre alla reticenza messa in campo sin dal primo giorno del suo utilizzo da parte delle scuderie inglesi, è stato il nuovo regolamento della F,1 che ha alienato ogni opportunità di lavoro in pista per quanto concerne l’utilizzo delle monoposto utilizzate in stagione nel campionato.
Prove in pista annullate a favore dell’utilizzo dei simulatori che comunque rappresentano dei limiti dovuti anche alla tendenza di arrivare oltre i limiti in quanto il “game over” per incidente è sempre incruento e non fa danni.
La sua progettazione era un “gioiello” per la sicurezza dei piloti, cui sono sempre state abbinate le presenze dei mezzi antincendio, dell’ambulanza con medico a bordo e veicolo per estricazione pilota.
Con l’incremento delle prestazioni delle monoposto la pista ha palesato delle carenze, in particolare per quanto riguarda le velocità massime raggiungibili. Il rettifilo è troppo corto anche nel suo aggiornamento seguito alla versione originale ancora presente ma quasi mai utilizzata.
Il suo tracciato con incrocio delle piste è da sempre omologato al massimo livello, ovvero prove della F.1, con una sola monoposto presente in pista.
In Ferrari avevano però escogitato un modo per un utilizzo intensivo: mentre una monoposto rientrava ai box l’altra ne usciva. Questo a tutte le ore del giorno e della prima serata, con alcune limitazione d’orario che si sono rese obbligatorie per la quiete degli abitanti delle case cui fu di seguito dato il permesso di costruzione e successiva protesta.
Se gli amministratori locali avessero avuto una maggior lungimiranza, deviando verso Nord la superstrada di collegamento tra Sassuolo, Fiorano e Maranello, invece di deviarla verso sud ingorgando il traffico nel paese, Ferrari avrebbe potuto completare la lunghezza del rettifilo di quel tanto che lo portasse all’agognato chilometro ed oltre.
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