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Dominio F1-75 quanto di strategia? Tanto

Senza nulla togliere alla freddezza dimostrata da Charles Leclerc nel saper tenere testa al campione del mondo Verstappen nelle prime fasi di gara, in particolare, si è avuta la conferma che il monegasco si “carica” quando sente di avere tra le mani il mezzo giusto al momento giusto.

Quando, come sino alla fine della passata stagione, ha dovuto remare molto non ha potuto o saputo concretizzare altrettanto. Se lui ha interrotto la serie di 45 gare in cui è mancata la vittoria da parte di una monoposto di Maranello, il risultato di domenica è da interpretarsi come un vero successo di squadra, in quanto al muretto box hanno saputo gestire gli attacchi (undercut) da parte della Red Bull, nella gestione delle gomme, nella pit line vera e propria la crew dei meccanici, destinati al cambio gomme in Ferrari, ha messo in evidenza un coordinamento che ha permesso di essere veramente competitivi, anche se si è trattato solo di decimi di secondo.

Nelle due occasioni di undercut, il pilota della Ferrari ha saputo tenersi alle spalle Verstappen che, con gomme nuove nel primo pit stop, oltre a recuperare il gap si è trovato a poter attaccare la F1-75, per alcuni giri. Situazione che non si è concretizzata negli stessi termini nel secondo “appuntamento”.

Anche con le gomme con battistrada medium, Leclerc si è rivelato imprendibile, sino ad avere 5 secondi di vantaggio che fanno andare in patema il muretto della Red Bull che punta tutto su una terza sosta ai box, per emulare quanto successo nell’ultima gara della passata stagione. Mossa che poi, con la Safety Car in pista si è dimostrata allora vincente.

Il vantaggio in essere, convince gli ingegneri della Ferrari, a lasciare Leclerc in pista con le medie sia pure con qualche giro di più sul battistrada. I 25 secondi da amministrare vengono considerati “sufficienti” a fronte del ritmo sostenibile.

Il tutto a sole 12 tornate dalla bandiera a scacchi. L’incendio sulla AlphaTauri di Pierre Gasly è la ciliegina sulla torta che consente il terzo pit stop in tranquillità in Ferrari grazie ad una ripartenza molto calibrata.

Questa lucidità, nel differenziare le strategie con Leclerc e Sainz, giocando sempre con 2 punte all’attacco, ha spiazzato le strategie concretizzate dalla Red Bull ed ha consentito la doppietta sul podio anche grazie ai problemi di affidabilità che hanno portato uno zero “assoluto” per la scuderia inglese..