I piloti non portano amuleti contro il Covid 19 che è attualmente l’avversario, subdolo e silenzioso, più temuto in quanto ti costringe a dover saltare una gara, almeno, cedendo il proprio volante al pilota di riserva che potrebbe risultare più veloce in pista,
Anche perché è oltremodo motivato nel dimostrare d’essere degno di avere un posto tra i “così detti”20 migliori piloti all’interno delle competizioni automobilistiche.
Anche se oggi i piloti si possono definire atleti a tutti gli effetti, che seguono stretti regimi alimentari, non fumano e si sottopongono ad un regime di preparazione psico-fisica ferrea, specialmente in stagione, il tutto non è assolutamente sufficiente per essere garantiti dall’attacco del Covid 19 , vedi i casi di Ricciardo e Vettel, e pertanto sono tutti attenti, in modo maniacale, nel prendere tutte le precauzioni al fine di evitare il contagio.
In questo scenario, la positività di Vettel, che salta la gara di partenza del campionato, ha scosso molti altri suoi colleghi, che peraltro erano già allertati dal contagio di Ricciardo, avvenuto la scorsa settimana.
L’avvenuto contagio di Vettel sembra essere stato originato durante gli ultimi test per cui non è rientrato in Barhain dalla Svizzera, dove risiede. La sua squadra, l’Aston Martin, ha convocatoNico Hulkenberg, che deve rapidamente mettersi al lavoro per preparare l’abitacolo della monoposto, prima delle prove del pomeriggio.
Il terrore serpeggia, naturalmente tra i piloti che si ritengono nell’opportunità di lottare per il titolo iridato, Verstappene ed Hamilton in particolare, almeno sulla carta, perché perdere un appuntamento in pista potrebbe essere vitale per il risultato finale.
Questi piloti sono seguiti da delle guardie “sanitarie” della squadra anche nel paddock per far sì che non avvengano mai egli incontri ravvicinati, anche con addetti ai lavori, senza le misure di sicurezza.