Con l’ultima proposta-richiesta, petizione, delle squadre di F.1, un aumento del peso minimo attualmente imposto tra i 5 ed i 10 Kg. e con il carburante a bordo, nell’attimo in cui si andranno a schierare sulla griglia di partenza avranno un peso totale simile a quello di una delle attuali utilitarie in commercio. Per non parla poi della Ami da città della Citroen che invece pesa quasi la metà con i suoi 465Kg,
Oggi le monoposto di F.1 sono le più pesanti tra quelle che hanno calcato le piste negli ultimi 60 anni.
Certamente hanno però un vantaggio non da poco: sono in grado di garantire un livello di sicurezza nei confronti dei piloti da cui non si può transigere, a fronte del passato remoto.
Se si guardano i dati relativi all’inizio degli anni 60 si nota come le monoposto pesassero solo 450 kg., sempre facendo riferimento ad un peso minimo. A metà decennio fu però deciso che avrebbero dovuto essere costruite in modo da non avere un peso inferiore a 500kg. Un limite che è rimasto in vigore sino al 1972 qua do si ebbe il primo grosso step con una aggiunta di 75Kg.
L’ anno successivo si aggiungono altri 5 kg. che rappresenta il massimo di quell’epoca visto che già nel 1982 si registra un inversione di tendenza. E’ il periodo dell’ingresso delle scocche in composito al posto dei telai.
Progressivo dimagrimento che alla fine degli anni 80 vide l’imposizione di 2 pesi minimi in funzione delle motorizzazioni. Le monoposto spinte dai motori turbo non potevano pesare meno di 540kg. mentre quelle aspirate potevano usufruire di un bonus a sola mezza tonnellata.
A seguito degli incidenti del 1994 con la scomparsa di Ratzenberger e Senna, nel 17° anniversario della presenza delle F.1 sul tracciato di Imola, fu imposto un immediato peso minimo a 515ºg.
Per salire poi a quota 600 perché il peso minimo deve comprendere anche quello del pilota che viene controllato a fine gara, in assetto corsa, ovvero tuta, casco e guanti.
A seguire un progressivo piccolo incremento, dal 2008, per arrivare ai 642 kg. di metà decennio prima della revisione dettata dall’arrivo del era ibrida che inizia con un peso che sfiora i 700kg. raggiunti nel 2015
Con l’arrivo del nuovo regolamento le monoposto aumentano di dimensioni e di peso che sale sino ai 733 kg. quando viene reso obbligato l’Halo, veramente un Santo protettore della vita dei piloti .
In quel momento si pensa anche ai piloti e per evitare che gli stessi si continuassero a sottoporre a estenuanti ed anche “pericolose” diete che potevano portare ad una possibile diminuzione della massa muscolare i pesi furono titolasti verso l’alto, fissando un peso teorico di 80 kg. per cui i piloti più leggeri garantivano l’opportunità di avere nelle monoposto delle zavorre da utilizzare in punti strategici.
L’ingresso di un ulteriore flussometro, per impedire di bypassare le capacità tecniche dello strumento singolo per controllare i consumi istantanei di carburante, porta a raggiungere i 744kg.
Dalle ultime prove effettuate a Barcellona, sia pure senza controlli ufficiali, tutte le monoposto dovevano rispondere ad un peso minimo di 795 chili.Un limite che sembra sia “impossibile” da raggiungere se non si vanno a “scovare” nuovi materiali e nuove tipologie di lavorazione, ovvero dover mettere mano al già, considerato risicato e limitato dalla Fia, bilancio disponibile in stagione.
In funzione di questi limiti, tecnico -economici, da rispettare, ecco pertanto la “petizione” alla Fia di incrementare il peso minimo oltre gli 800kg.. Di quanto lo dovrà decidere la Federazione. Non sarebbe parte del gruppo dei questuanti l’Alfa Romeo.
Se nei potrebbe azzardare che il marchio italiano, con la C42, che stringe l’occhio al mercato cinese grazie al suo secondo pilota Zhou, si trovi ad avere raggiunto l’attuale peso minimo, sia pure in presenza di quella scarsa affidabilità sinora dimostrata con poche centinaia di chilometri percorsi nei tre giorni disponibili.
Sentita la quasi unanimità delle altre squadre, che hanno avanzato la petizione, il lavoro effettuato sinora ad Hinwill verrebbe vanificato, specialmente se nelle prossime prove la monoposto ” italiana” fosse in grado di sfruttare appieno i giorni disponibili c9n una presenza continuativa in pista.