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F.1 ma quante belle figlie Madama Doré

Fanno già bella mostra di sé all’interno dei rispettivi box sul circuito di Mont Melò, pronte a mostrare il loro primo “vestito della stagione visto che già ci sono state nuovi stili dalla presentazione ai primi passi in pista, vedasi la Haas, mentre altri si potrebbero vedere già inquinanti questa trasferta con la certezza di una evoluzione nella successiva che sarà la vera sessione di prove “ufficiali” mentre queste sono “qualificate” come un semplice Lock down.

Chi temesse che le monoposto di quest’anno fosse una sorta di fotocopie o copia incolla a fronte di quanto presentato dalla FIA a suo tempo , sarà invece felice di notare come i progettisti abbiano saputo spaziare e dare, ognuno, una propria personalità estetica funzionale che ha un solo fattore abbastanza in comune, l’alettone posteriore.

Le configurazioni aerodinamiche vanno dall’abito da sera lungo e voluminoso a quello iper mini. Si sa già per certo che in tutte le squadre sono presenti variazioni sul tema sia “mimetizzate” sotto forma di ritagli di carrozzeria che si possono sostituire intervento su 4 viti Parker, o intervento in modo più sostanzioso.

Il tutto per vedere e capire come scorre l’aria attorno alla monoposto, qui per avere la massima penetrazione e riduzione nella resistenza all’avanzamento, viste anche le dimensioni delle nuove gomme, ma anche nella sua parte interiore dove, oltre al calore dissipato tramite i radiatori, vi è da tenere il più fresco possibile il motore stesso e tutti quegli accessori che gli sono ” appiccicati” alla ricerca delle dimensioni d’ingombro minori.

Anche in questi nuovi progetti, partiti questa volta veramente da zero senza rimaneggiamenti del passato, a dominare sono stati gli aerodinamici che hanno imposto altezze, larghezze e spessori di ogni cosa, tenendo presente, poi, la migliore situazione baricentrica, sempre che la stessa non richiedesse troppo sacrifici dimensionali.

Gli avversari oggi potranno “spiare” come funziona la fisionomia aerodinamica della F1-75 che è forse la monoposto più “anomala” per quanto riguarda la dimensione delle sue pance ed il disegno, molto articolato, delle stesse. La soluzione degli scarichi dell’aria quasi verticali a fianco della zona motore, hanno già fatto scuola sulla A522 dell’Alpine, ex Renault, segno evidente che anche gli aerodinamici francesi ha sentito il richiamo dei loro colleghi motoristi per poter mantenere il cupolone del motore il più aderente possibile

Anche le varie soluzioni adottate per le sospensioni, mentre per alcune monoposto sono rimaste tradizionalmente legate all’accoppiata Pursh Rod anteriore e Pull Rod posteriore, per altre hanno subito delle modifiche in funzione del valore stimato per come è distribuita la rigidezza della spalla.

Una cosa è certa, nei rispettivi reparti corse, i tecnici dell’aerodinamica sono all’erta e sono pronti a ricevere le immagini particolareggiate che i rispettivi fotografi di squadra invieranno sin dalla prime uscite delle monoposto per sperimentare eventuali soluzioni da prototipizzare in 3d che dovessero apparire sia interessanti, sia trapiantabili nei rispettivi progetti senza incorrere in rigetti.