L’ auto in tutte le declinazioni possibili ed immaginabili è stata la protagonista presente nei vari dibattiti legati alla Motor Valley ed alle opportunità di esportazioni dei prodotti Made in Italy, quasi tutti riservati a quei miliardari sparsi per il mondo che poi lasciano questi prodotti più fermi a far bella mostra da mostrare, come un opera d’arte, in faraonici garage che ad essere effettivamente utilizzati per strada e di norma per pochi chilometri visto che questi possessori, a partire dalle medie distanze per non parlare di quelle lunghe, utilizzano elicotteri e jet privati anche per risparmiare quel tempo che la “non mobilità” oggi impone a livello della strada.
Produzione di poche decina di migliaia di esemplari che, oltre ai costi d’acquisto ed anche per il continuo incremento della tecnologia applicata ai motori endotermici ed all’arrivo dei nuovi combustibili meno “dipendenti” dalla combustione del carbonio presente nei prodotti derivati dal petrolio, vanno ad incidere in quantità infinitesimali sul livello dell’inquinamenti globale che è assodato influisce a livello di tutta la mobilità su gomma, ovvero compreso lo spostamento delle merci, al 25% di quello che è l’inquinamento globale.
Poco, troppo poco è stato dedicato alle prospettive delle produzioni di ampia gamma, per i numeri commerciabili, a favore di certificati di produzione per la gran parte della popolazione, ma che non fanno parte del made in Motor Valley e quindi non interessano in questo concetto del programma della manifestazione.
Parlato molto di auto, delle super auto, specifico e limitato argomento nell’evento, ma discorsi nulli o quasi su quello che è il discorso al secondo sostantivo con cui si completa il mezzo di trasporto privato individuale, MOBILE. L’ automobile appunto
Il mobile, ovvero la necessità di spostamento del mezzo AUTO nell’ambito di un complesso di strade che di norma ha il proprio embrione ancora nella prima parte dello scorso secolo, per non dire nella ultima parte del 1800.
Modena ne è un folgorante esempio se si vanno a consultare le piante della città medievale e la tipologia di strade che uscivano dalle mura e che sono alla base dell’attuale viabilità locale, tanto vituperata ma di cui è sussistita e sussiste la mancata volontà di uno sviluppo adeguato alle funzioni necessarie in assenza di trasporto pubblico adeguato sia su gomma sia su ferro.