Ieri pomeriggio in via Olanda 13 è stata presentata la bozza del nascituro stabilimento, per ora 4 pareti bianche ed immacolate in cui svettano le condutture dell’aria compressa, dove sarà accentrato il montaggio della Fulminea, la hypercar potentissima ed in grado di accelerazioni “fulminanti” grazie a 4 motori sempre in tiro e gestiti da un intelligenza in grado di ottimizzare l’utilizzo della tatta l’energia disponibile evitando dei pattinanti eccessivi nel momento della partenza.
Se con una condotta di guida normale si potranno percorrere qualcosa di più di 500 km., chi vuole prendersi delle soddisfazioni può, sotto la propria responsabilità, di spingere l’acceleratore al massimo per arrivare in 10″ da 0 a 320 km/h. Una situazione che non starà però sempre disponibile ma solo impostando una determinata chiave di libero utilizzo del massimo disponibile perchè in questa modalità la percorrenza totale “precipita” vistosamente.
Il guidatore deve essere però cosciente che questa opzione potrebbe avere delle influenze sul suo fisico con forte sollecitazioni dei componenti interni del corpo e del cranio. Modalità che dovrebbe essere sfruttata solo in pista. Tale accelerazione può essere paragonata alla velocità, 15 minuti, con cui sarà possibile ricaricare le batterie dal 10 all’80% delle capacita di immagazzinare elettricità.
La vettura vista ieri è ancora solo un “icona di stile” mentre il primo prototipo è previsto in uscita dal 13 di via Olanda a Modena a pochi passi dalla Maserati Corse, nel mese di maggio del prossimo anno mentre la produzione di serie e consegna clienti è prevista dopo un paio d’anni.
La Fulminea è un condensato di iper tecnologie, ancora in evoluzione, specialmente per quanto riguarda le caratteristiche dei condensatori d’energia e dei 4 propulsori, se si escludono gli Adac totalmente assenti. Un vettura dalle prestazioni dure e pure con il selettore a doppia H, vecchio stile delle GT made in Modena, per gestire le modalità di marcia.
Il suo costo dovrebbe essere appena inferiore a 2 milioni di Euro mentre l’investimento “produttivo” dovrebbe avere finanziamenti prossimi ai 500 milioni di euro ed il progetto verrà presentato a breve presso quelli che potrebbero essere gli investitori istituzionali, sia negli USA, sia negli Emirati.
Il sistema della fanaleria posteriore è molto suggestivo sperando che non deva essere sacrificato alle regole delle omologazioni nei singoli continenti, come è certo per le telecamere che sostituiscono gli specchietti retrovisori e potrebbero dover essere sempre accoppiate al sistema tradizionale. Con un paio di telecamere posteriori si avrà una panoramica totale sul cruscotto di quello che succede in marcia e a grand angolo, delle retro per il parcheggio.
L’alettone posteriore. che si attiva solo in certe occasioni con variazioni dell’incidenza massima, consente di incrementare le capacità di carico aerodinamico anche in vista di un suo possibile utilizzo nelle gare specifiche.