Il suo look, da sempre ha portato i cappelli a spazzola e tagliati molto corti, gli aveva portato il soprannome “spazzetta”. Alias Sergio Seghedoni lo ha portato via, sia pure in modo indiretto, quel Covid che ci aveva allontanato da tempo e sinceramente qualche tempo addietro mi era venuto in mente di chiamarlo, sentirlo, fare due chiacchiere che erano sempre concrete e mai banali.
D’altronde era un profondo conoscitore dei meandri della Modena dei motori che però gli stava portando parecchi rimpianti nel cuore perché ne vedeva il costante declino sino oltre l’oblio.
Aveva superato un violento attacco di Covid che aveva, però e subdolamente, minato il suo cuore che lo ha da prima tradito per portalo al come finale.
Una perdita di quelle importanti, anche se non conosciutissima al grande pubblico, per il mondo dei motori locali quando Modena ne era “capitale” .
Se ne è andato un altro pezzo, calibro da 90, dei migliori gestori dei vassalli e valvassori die questo regno. Una di quelle colonne del settore, schivo ma concreto quanto basta, che hanno contribuito a consolidarne il successo lavorando sempre, anche senza sgomitare per correre sul palcoscenico dell’effimero.
La sua esperienza e capacità lavorative lo hanno visto protagonista sia con le quattro, sia con le due ruote a fianco della famiglia Villa, Francesco in particolare.
Nato alla Stanguellini, Sergio ha poi rappresentato un braccio destro importante per Alejandro De Tomaso di cui raccolse fiducia e stima come pure con Francesco Villa che ha affiancato sino alla sua scomparsa.
Fine dicitore della parte meccanica applicata e non parolaio da bar. Oltre alle intuizioni di cui era capace, ha saputo sempre intervenire al punto giusto nel momento giusto in modo giusto e concreto.
Un uomo di sport che sapeva coniugare sia l’aspetto commerciale con quello agonistico per far nascere e crescere talenti, anche se non erano tutti dei modenesi “doc”.
Per lui il motorismo non era solo un momento di lavoro per il guadagno, ma anche una radicata passione su quello che faceva e che ha sempre saputo gestire anche per gli indiretti “addetti ai lavori” cui sapeva dare al risposta giusta senza svelare i segreti tanto appetiti dalla concorrenza.