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La Fia stringe i paletti su tutto il tema delle gomme

Corre voce che Jean Todt, quando ha ricevuto la relazione congiunta dei suoi tecnici FIA e quelli del fornitore unico di pneumatici, per la F.1, si sia arrabbiato quanto basta ed ha “preteso” un immediato decalogo, lungo, particolareggiato e con parole che non dessero machiavelliche interpretazioni, da parte degli azzecca garbugli.

Un, definiamo decalogo di parecchie pagine, da rispettare già da questo fine settimana in terra di Francia, per il G.P. che si può definire di casa vista la sede parigina della FIA.

Arrabbiatura su prove certe che sono emerse dalle investigazioni che ne sono seguite da parte del fornitore unico di pneumatici che si è trovato a dover difendere la propria onorabilità sulla sicurezza agonistica e quella commerciale di tutti i giorni visto quanto messo in evidenza dalle immaginiate hanno fatto e fanno ripetutamente il giro del mondo.

Nelle relazioni scaturite, dagli esami effettuati, sono emerse delle situazioni che hanno fatto scattare ulteriori indagini ed hanno portato limitazioni a fronte di quelle che sinora erano parsi dei suggerimenti, sia pure stringenti, che sembra si siano invece concretizzati come bypassati.

Ecco pertanto che ora è stato messo tutto nero su bianco, utilizzando parole, verbi ed aggettivi che non lasciano dubbi: o così o pesanti sanzioni per i furbetti dei box. 

Il nero su bianco è stato consegnato direttamente ai vertici dei singoli team in modo che la cosa non potesse dar luogo a se, ma……già da domani mattina a partire dalle prove libere.

Oltre alle pressioni dei pneumatici, quando gli stessi devono essere montati in monoposto, dopo averli liberati dalle termo coperte con temperatura massima limitata, verranno effettuati dei controlli sulle componenti chimiche del gas immesso che non è più da tempo l’aria, in particolare nelle verifiche post gara.

Non si esclude che, non da questo fine settimana ma dal prossimo, doppio appuntamento in Austria, le squadre devano consegnare, come per il carburante, l’analisi chimica dei componenti del gas che utilizzano, ammesso che la tipologia del gas venga uniformata e fornita a seguire nel campionato dal produttore unico dei pneumatici stessi.

Evidentemente oltre alle analisi “meccaniche”,  sui resti dei pneumatici incriminati, è emerso qualcosa che ha spinto ad effettuare delle analisi chimiche per controllare la parte interna degli stessi ed è emerso che vi era un qualcosa di “troppo” o almeno di diverso.

Come se queste restrizioni non bastassero, senza far emergere nomi e cognomi è stata presa un’ ulteriore decisione: le squadre devono sapere che i tecnici Fia, comandati sul campo dal corpulento e puntiglioso Joe Bauer, potranno verificare, sempre, il rispetto degli angoli caratteristici delle sospensioni, specialmente il camber, per verificarne la corrispondenza con quanto dichiarato per ogni tracciato, presentando la monoposto alle verifiche tecniche.

Non è escluso che questi controlli possano entrare a far parte dello scenario relativo alla procedura che anticipa la partenza proprio sullo schieramento, interventi che non sono invasi e che quindi non influiscono sulle messe a punto già predefinite da ogni singola crew di meccanici prima di far uscire la monoposto dai box.

Se prima qualche “bue” è scappato, ora le porte della stalla rappresentata dai regolamenti viene chiusa per evitare che scappi la mandria e che ciò porti a danni irreparabili, visto quanto è andato alla fine bene nell’incidente di Stroll a Baku, la cui monoposto ha tentato l’arrampicata, respinta, sulle barriere di sicurezza.

Quelle che potevano essere interpretate come parti grigie per i diretti interessati cambiano pesantemente tonalità e virano al bianco o al nero. 

Trattandosi di un problema inerente la sicurezza diretta ed indiretta, l’applicazione non deve essere sottoposta ad approvazioni e liberi pensieri.