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Stewart, Allievi, Zigliotto e Stefanini a Signes bei tempi erano quelli

Alla fine degli anni 70 ed all’invio di quelli ottanta al sabato pomeriggio prima dell’inizio delle qualifiche pioggia vento o sol leone, che vi garantisco li picchiava e picchia forte, una pattuglia composta da Jackie Stewart, Pino Allievi, Eugenio Zigliotto ed il sottoscritto, con il compito di effettuare il cronometraggio ad ogni passaggio, perché le velocità massime le avevamo andando a sbirciare quello che registrava il meccanico di turno comandato dalla Ferrari, si recava immancabilmente alla fine del rettifilo del Mistral all’ingresso della curva di Signes.

Unendo velocità massime e tempo sul giro si aveva immediata il responso relativo a quello che era il pilota che si immetteva in curva più veloce percorrendo questa svolta a destra molto significativa.

Stewart poi ci “istruiva”, ad ogni passaggio su quello che era il comportamento del pilota nel guidare sicuro che la sua monoposto non lo avrebbe abbandonato. Ci spiegava come gli stessi, solo i migliori “telegrafavano” con il pedale dell’acceleratore, quando an he lo stesso rimaneva flat, con il motore al massimo dei giri nella marcia più alta.

Oggi con tutte quelle che sono le informazioni che sono raccolte con la telemetria, la stessa trasferta sarebbe sono un ritorno alle origini della F.1 storica anche perché manca Eugenio Ziliotto e il dovermi muovere solo con le stampelle s consigliamo questa”trasferta” lunga e su terreno accidentato.

Questo tracciato, voluto a suo tempo da Monseur Ricard produttore del Pastisse, è di sicuro uno dei più significativi della F.1 anche perché è “servito” da un aeroporto per jet privati, ed ha tutto quanto serve per le competizioni, dalla parte mista alle curve in appoggio alla mitica Signes ed il lungo rettifilo del Mistral. Primo tracciato in cui, passato nel controllo di Bernie Ecclestone ai lati della pista, le vie di fuga sono state pitturate in modo significativo.

Da venerdì saranno tutte le squadre ed i relativi piloti a capire e far capire sia come vanno le rispettive monoposto sia quale è il loro livello di prestazione in funzione delle possibilità di vedere rinnovati i rispettivi contratti.

Nessuno escluso, dalla Ferrari, alla Mercedes che deve rinascere, la Red Bull che si deve confermare come l’avversaria più temibile, per non dimenticare Alfa Tauri Alfa Romeo e Aston Martin.

Prima cosa da esplorare saranno i contenziosi relativi alle ali posteriori flessibile che sarebbero molto significate su questo tracciato veloce, con l’aggiunta della situazione pneumatici visto ch entrambi i grossi problemi di Baku si sono presentati nell’utilizzazione del secondo treno su cui è più difficile effettuare i controlli sulle pressioni massime indicate dal fornitore unico.