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Silk-Faw una serpe nel seno dei produttori della Motor Valley per il Full E

Domandare a Cleopatra. Domandare cosa significhi mettersi una serpe in seno e le sue conseguenze.

La storia ha già insegnato quale è il risultato finale. La serpe in seno potrebbe essere, nella fattispecie, la presenza di la nuova fabbrica cino- americana per la costruzione di vetture a totale propulsione elettrica Full E.

Specifichiamo che serpe non vuole essere un termine dispregiativo e non potrebbe esserlo perché con Walter Da Silva, come capo progetto, la Dallara Automobil,i come partner tecnico, ed Amedeo Felisa, come responsabile della industrializzazione, le basi per avere un prodotto al top ci sono tutte.

Appunto una possibile serpe in seno per l’automotive al top della Motor Valley per un futuro completamente  elettrico che potrebbe essere in difficoltà sul mercato specialmente nei tempi.

I primi esemplari della nuova Hypercar sono pronti per lo sviluppo industriale ed in pratica l’unica cosa che manca, non è poco però,  è la realizzazione della struttura per la loro produzione. 

Quando ed in quanto?  Va bene che non siamo in Cina dove hanno costruito ospedali da 1000 posti in una settimana e ferrovie iperveloci a 1000 km alla volta in tempi altrettanto ristretti, ma anche da noi con i giusti capitali il realizzare dal nulla può essere estremamente facile e veloce,  specialmente con quei cardini tecnico. Umani.

E’ proprio sul quando che bisogna prestare assoluta attenzione in quanto nella Motor Valley, se da una parte esistono già le strutture di produzione che però devono essere ampliate o riconvertite per i marchi chiave, sinora del territorio, Ferrari, Lamborghini , Pagani ed in parte Maserati, in quanto solo MC20E potrebbe essere costruita a Modena, non esistono, i prodotti finiti nelle linee estetiche e nella meccanica da industrializzareentro i prossimi anni.

Quello che oggi si vede girare per strada, opportunamente mascherato  è in una forma  molto “prototipale”, usando come base gli attuali modelli spinti dai mitici motori “endotermici” e trapiantati. 

Per buona parte si tratta di avere dei prodotti caratterizzati da una versione ibrida, non Full E,  in cui il concetto di green è più legato alla riduzione delle emissioni allo scarico con cilindrate ridotte e mantenimento delle prestazioni massime facendo ricorso alla motorizzazione elettrica di supporto. 

Ecco pertanto che i tempi diventano basilari in quanto se, buona parte della concorrenza in versione Full E che si può giudicare a livello inferiore solo dal punto di vista iconico è già ampiamente presente sul mercato anche nei segmenti al top delle gamme automotive, o comunque più prossima al debutto sul mercato, si aggiunge anche una Hypercar costruita in loco, dalle linee aggressive, nel caso con prestazioni di tutto rilievo e con una qualità equivalente, potrebbe essere un momento di troppa concorrenza, la serpe in seno appunto.

Vanno bene i nuovi e molti posto di lavoro ecc, ecc, ma questo potrebbe essere quella che potremmo pensare come serpe in seno in quanto l’iconicità delle fabbriche radicalizzate in Modena e provincia hanno pur sempre l’obbligo del risultato economico verso gli investitori e se dovessero patire una certa concorrenza potrebbe succedere una diversificazione degli interessi negli investitori stessi.

Essere stati, come sinora, abituati al sold out su certi prodotti, ancor prima di averli presentati urbi et orbi, in modelli costruiti in numeri limitati a 499 esemplari e spesso creato il sistema produttivo finale con parte degli investimenti coperti dalle caparre di prenotazione da parte dei collezionisti del marchio,  Ferrari in particolare, o comunque di una selezionata serie di clienti, potrebbero proprio essere i tempi futuri a decretare una sorta di G.P. per chi arriva prima e con il meglio sul mercato per i modelli Full E.

Il Full E non è da non confondersi con prodotti delle serie Green che sarebbero invece quelli da rincorrere facendo anche evoluire il concetto di benzina, trasformandolo in quella di combustibile.

Ovvero prodotto alla stato liquido da trasformare in gassoso, da “bruciare” insieme all’aria nei motori endotermici, ed  ottenuto, in produzione, fuori dall’ estrapolare gli stessi dai prodotti che partano da derivati contenenti l’elemento carbonio e quindi privi di ogni suo accenno nel comporli.