Si chiude questo weekend sul circuito di Yas Marina, ad Abu Dhabi, il campionato del mondo di Formula 1 e con esso anche l’avventura con la Scuderia Ferrari di Sebastian Vettel. Il pilota tedesco, nelle sei stagioni con la squadra ha portato a casa 14 successi, diventando il terzo pilota più vincente della storia del team dopo Michael Schumacher (con 72 trionfi) e Niki Lauda (con 15). Seb disputerà questo fine settimana la sua gara numero 118 con la Ferrari, con la quale ha anche ottenuto 12 pole position, 14 giri più veloci, 55 podi e 1400 punti.
Sorpassi difficili. Il circuito di Yas Marina, realizzato da Hermann Tilke, offre poche chance di sorpasso, principalmente concentrate nella chicane definita dalle curve 8 e 9, con possibilità di controsorpasso in uscita incrociando le traiettorie, e al termine della curva 11, dove ritardare la frenata eccessivamente significa tuttavia finire lunghi in una via di fuga generalmente piuttosto polverosa. Due le zone nelle quali è possibile azionare il DRS: nei due rettilinei principali, dopo le curve 7 e 10.
Penalità. La Scuderia Ferrari non ha mai vinto ad Abu Dhabi e, anzi, ha quasi sempre vissuto gare non facili, come purtroppo si prospetta anche quella di quest’anno. A rendere ancora più complicato il weekend, ci sarà anche la penalizzazione di tre posizioni sulla griglia di partenza inflitta a Charles in seguito all’incidente del primo giro nello scorso Gran Premio di Sakhir.
Programma. Il Gran Premio di Abu Dhabi si aprirà venerdì con le prove libere alle 13 locali (10 CET) e alle 17 (14 CET). Sabato l’ultima sessione prima delle qualifiche andrà in scena alle 14 (11 CET), mentre i posti in griglia di partenza saranno assegnati a partire dalle 17 (14 CET). La gara prenderà il via domenica 13 dicembre alle 17.10 ora di Abu Dhabi (14.10 CET).
Sebastian Vettel #5
“Quella di Abu Dhabi è una pista che non è mai stata amica delle nostre vetture perciò mi aspetto una sfida complessa in vista del weekend. Mai come in questa occasione, tuttavia, voglio dare il massimo visto che sono all’ultima gara con la squadra. Spero di potermela godere e di riuscire a portare a casa il miglior risultato possibile.
Questi anni trascorsi con la Scuderia Ferrari sono stati un viaggio straordinario, nel quale insieme abbiamo imparato tanto. Ci sono stati alti e bassi e siamo andati vicino a vincere il titolo per due volte. Sono riuscito a conquistare 14 vittorie, di cui vado fiero, anche se ne avrei volute di più.
Questo fine settimana avrò un casco speciale per ringraziare la squadra e salutare tutti i tifosi che nei sei anni in Ferrari non mi hanno mai fatto mancare il loro supporto. L’anno prossimo indosserò degli altri colori ma questo non mi impedirà di fermarmi di tanto in tanto a parlare con gli amici che lascio in Ferrari. La loro passione e il loro entusiasmo sono una delle ragioni per le quali questo team è così speciale”.
Charles Leclerc #16
“Siamo arrivati all’ultima gara di una stagione piuttosto difficile. La pista di Abu Dhabi propone un primo settore interessante, mentre la parte centrale e l’ultima sono un po’ meno divertenti. Questo tracciato non è mai stato troppo amico della Ferrari anche se l’anno scorso sono riuscito a salire sul podio.
In questa occasione ottenere un buon risultato sarà una sfida particolarmente impegnativa perché dovrò scontare tre posizioni di penalità in griglia per l’incidente al primo giro nel Gran Premio di Sakhir. Dal canto mio però tengo molto a finire la stagione con una prestazione convincente quindi cercherò di preparare l’appuntamento nel migliore dei modi, studiando con gli ingegneri tutte le strategie a nostra disposizione.
È anche l’ultimo Gran Premio di Seb con la squadra e quindi è un po’ la fine di un’epoca. Sarebbe bello che entrambi potessimo disputare una bella gara per celebrare questo momento speciale. È stato un pilota molto importante nella storia della Ferrari, si merita una conclusione all’altezza della sua carriera nel team”.
Q&A con Diego Ioverno Responsabile Operazioni Autotelaio
Fra le tante aree di miglioramento su cui la Scuderia Ferrari deve sicuramente lavorare in vista della prossima stagione c’è quella dei pit-stop. Alla vigilia dell’ultimo appuntamento della stagione la percentuale di pit-stop di durata superiore ai tre secondi e mezzo – una soglia oltre la quale internamente il cambio gomme viene definito come un errore serio – è del 22%, ben lontana da quella delle squadre più performanti in questo campo. L’andamento della stagione non sarebbe sostanzialmente cambiato se ci fosse stato un numero inferiore di pit-stop senza errori gravi ma, probabilmente, ci sarebbe qualche punto in più all’attivo.
“È vero che il numero di soste superiore ai 3,5 secondi è troppo alto per quelli che sono storicamente gli standard della Scuderia ma il più delle volte le cause che hanno portato a un rilascio della vettura tutt’altro che ottimale sono dovute ad un problema specifico, legato al dado della ruota – spiega Diego Ioverno, Responsabile Operazioni Autotelaio della Scuderia –. La filettatura non è robusta abbastanza, il che ha provocato più volte lo spanamento del dado stesso. È un problema di affidabilità su cui stiamo lavorando alacremente per cercare di risolverlo per il prossimo anno”.
La consapevolezza del problema genera altre conseguenze, giusto?
“Sì, è così. È chiaro che i ragazzi sentono anche inconsciamente che, dovendo agire su un componente più a rischio, il margine d’errore nell’innesto della pistola sul dado è molto più ristretto, il che comporta un effetto perverso che rallenta complessivamente tutte le operazioni. Lo si vede anche nel tempo medio dei pit-stop definiti buoni, che è di 2.73 secondi: c’è anche qui un po’ di margine di miglioramento”.
Che altre azioni si possono fare?
“Innanzitutto vale la pena sottolineare che la nostra è una squadra giovane anche in questo settore specifico. Nell’ultimo biennio è iniziato un importante processo di rinnovamento, sia nei ruoli operativi che in quelli di coordinamento. È ovvio quindi che ci sia bisogno di un po’ di tempo per migliorare l’amalgama fra tutti i componenti del team del pit-stop perché non c’è operazione in questo sport in cui la sincornizzazione fra il lavoro di oltre venti persone sia più importante. Non è un caso che le crew migliori siano formate da un organico ormai stabile da tanti anni. Oltre al già citato lavoro sull’affidabilità bisogna quindi lavorare su questo fronte, sia attraverso allenamenti specifici che con sessioni di training psico-fisici: un’altra priorità dell’inverno che ci porterà al 2021”.