Sergio Perez dopo 190 G.p: disputati, licenziato dalla Racing Point per il prossimo anno, è il primo pilota messicano dal 1970 Rodriguez che vince una gara di F.1 in una gara avventurosa e comunque che lo ha visto risalire dalla 18a posizione dove è stato “ricacciato” da un Charles Leclerc che questa volta, non è e sarà certo l’ultima, l’ha combinata grossa e nella prossima gara sarà punito con un handicap di 3 posizioni sullo schieramento di partenza.
Il successo di Sergio Perez, ex ex ex FDA Ferrari, è stato completato, per la Racing Point, la Mercedes Rosa, dal 3° posto di Lance Stroll che si è difeso alla grande dall’attacco di Carlos Sainz ma non è riuscito a contrastare il secondo posto di Sebastian Ocon con somma gioia della Rnault.
Mancato Lewis Hamilton che potrebbe dover disertare anche la prossima ed ultima gara di domenica per il problema covid 19 su cui non si transige, alla fine la Mercedes è sparita dal radar del successo.
Sarebbe pertanto un occasione di vedere il possibile riscatto di George Russell che ha visto le sue prestazioni, primi punti in carriera, essere vanificati, vittoria in particolare per coronare un fine settimana che definire “grandioso” è poco, da una serie di errori al box Mercedes che hanno fatto a gara con quelli della Ferrari dove Vettel unico rimasto in gara, oltre ad avere un motore obsoleto e debole in potenza, ha subito pit stop lenti.
Charles Leclerc, il predestinato ed osannato da tutti, ha pagato pesantemente la sua eccessiva esuberanza, la stessa che nella scorsa settimana gli ha consentito un gran risultato solo perché il compagno Sebastian Vettel non ha mantenuto la sua traiettoria e gli ha fatto strada a suo discapito.
Cosa questa fatta a discapito di Sergio Perez che è rimasto vittima di una speronamento che lo ha fatto precipitare all’inferno prima di arrivare nell’empireo della vittoria grazie alla sua aggressività che ha aiutato la sua audacia.
Bottas ha cercato in tutti i modi di andare a vincere e di parare le prestazioni di Russel andato in testa alla partenza, ma anche lui ha pagato gli errori di un team che è miseramente crollato. Segno evidente che l’assenza di Hamilton e l’acquisizione dei titoli ha fatto precipitare in una sorta di caos in cui si denota che a tenere tutti sul filo del rasoio è proprio Lewis Hamilton che non vuole fare errori e non li ammette.