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Lavaggio e santificazione strade “missing”

A metà marzo nella strada in cui abito ma anche in tutte quelle altre nei dintorni passò un autobotte per innaffiare la strada. L’odore emergente fece intuire che non si trattava di un semplice lavaggio, in quanto anche la quantità di liquidi asperso non era tale, ma di un operazione di disinfezione.

La santificazione delle strade il 16 marzo, poi “missing” nessuna replica o almeno lavaggio notturno delle strade.

Sanificazione stradale subito criticata a livello centrale, in quanto quanto giudicata inutile. L’unica negatività, per trovare il pelo nell’uovo, fu l’orario in cui fu effettuata con un caldo sole che fece evaporare immediatamente il liquido, notte tempo sarebbe forse stato meglio.

Da allora più nulla, ne santificazione ne lavaggio della strade come sarebbe invece auspicabile per far andare nelle fogne tutti i residui inquinanti che si depositano e che ora, grazie ad un traffico massimo del 8-10% a fronte di quello ante Covid 19, vengono re immessi in sospensione con molta più difficoltà.

Davanti ai Palazzi del potere romani le strade vengono invece lavate con abbondanti quantità di acqua o disinfettante quasi fossero decisamente più inquinate.

Visto che il tempo non manca e visti i soldi risparmiati nel bilancio di previsioni delle spese di manutenzione delle strade a fronte delle nevicate inesistenti come pure delle gelate, perché non si vuole reinvestire lo stesso in salute per i cittadini.

Va bene che oggi l’unica malattia italiana è il Covid 19, gravissima per giunta, non bisogna sottovalutare le malattie connesse all’aria, carica di PM10 annessi e connessi, con cui avremo di nuovo a che fare dal prossimo autunno.

Prevenire è meglio che curare, ma nessuno sembra aver ancora percepito la differenza relativa tra causa ed effetto se si eccede all’attualità della quarantena per Covid.