Categorie
Senza categoria

La F.1 ha il suo “Corona virus” più o meno latente

Il corona virus incombe sulla F.1. Ha colpito alcune monoposto in pista e sta colpendo ai fianchi l’organizzazione stessa facendo optare, ora dopo ora, per la trasposizione nell’inizio effettivo del campionato stesso al G.P. d’Olanda inizio maggio.

Rimarrebbero 4 gare da recuperare e su questo si sta discutendo tra i responsabili dell’organizzazione di Liberty Media e tutti i responsabili della squadre, a Barcellona, in attesa dell’ultima sessione di prove in pista, domani.

Ma ritorniamo alla situazione del fine prove di oggi che dovrebbe consentire di trarre un primo risultato sommando tutti i singoli addendi in aerodinamica in gestione del motore, in assetto e sfruttamento della gomme.

Se da un certo punto di vista il miglior tempo di giornata di Sebastian Vettel con la SF1000 può essere una sorta di “rosso di sera buon tempo si spera” vi sono una lunga serie di distinguo che non consentono di poter sperare e gioire più di tanto.

Unica cosa che si potrebbe ipotizzare, come soddisfazione in “rosso”, è la leadership nel numero di giri 145, percorsi da Vettel.

Anche in questo caso avrebbero potuti essere qualcosa di più, senza qualche imprevisto.

La pioggia della mattina ha rallentato la presenza in pista, in attesa che l’asfalto asciugasse appieno, ha lavato via la gommatura depositata sull’asfalto nei giorni precedenti ed infine il forte vento omni direzionale, in particolare nel pomeriggio, sono stati piccoli “attacchi” virali, quelli che fanno parte di quell’80% stimato dai virologi come quasi innocuo sugli italiani, ma comunque molto fastidioso.

Vettel ha messo in paniere tanti se e ma nel definire la giornata ed in effetti anche in versione “qualifica” la SF1000 non ha concretizzato nessun vantaggio assoluto a fronte degli avversari sia in giornata sia in assoluto a fronte di quello che risulta essere un gran tempo di Kubica con l’Alfa Romeo C39, nei giorni scorsi, e quello di Racing Point oggi.

Tempo ottenuto in una condizione simile per tipologia di gomme utilizzate, ma forse con qualche chilo di troppo di carburante sulla SF1000, pensando poi di affinare le cose nel pomeriggio.

Se a Maranello sanno benissimo che tutto è ancora da scoprire, in particolare per il bilanciamento tra la velocità nelle curve strette e lente e quella nel rettilineo, gli avversari hanno di che preoccuparsi per una curiosa serie di cedimenti di motori, per mancata lubrificazione ottimale, sembra, in Mercedes. Hamilton ha praticamente solo fatto da spettatore quando è stato il suo turno di lavoro.

Anche in Red Bull hanno subito i loro “contagi negativi” ma in questo centra molto Max Verstappen che ha contaminato, in una uscita di pista, tutta la nuova parte dell’aerodinamica, in particolare quella anteriore .

Lo studio e lo sviluppo della parte anteriore delle monoposto è il denominatore comune in questa fase di lavoro finale ed anche per gli sviluppi futuri, in particolare in casa Ferrari.