Per quanto gli amministratori modenesi si sforzino di voler accreditare a Modena il titolo di capitale dell’ automobilismo sportivo e di perno della Motor Valley, non passa giorno che non vi sia una notizia, un evento, un programma che invece spostino il baricentro concreto sempre più all’esterno sull’asse della via Emilia.
Ultimo episodio è rappresentato dalla decisione presa dalla Ferrari di presentare la propria monoposto a Reggio Emilia al teatro Valli, quando proprio in città vi è un teatro non meno importante, intitolato alla memoria di Luciano Pavarotti.
La decisione ha generato non pochi commenti che hanno lasciato l’amaro in bocca quando l’evento avviene a pochi giorni dall’anniversario della nascita di Enzo Ferrari cui gli attuali “gestori” della Ferrari devono in toto le opportunità dei loro successi, commerciali ed economici in generale, un pò meno, oggi, per quelli sportivi.
Ancora più amara è la decisione anche in funzione di una ripresa della tradizionale presentazione “spettacolo” a fronte di quella degli ultimi periodi che era troppo legata al concetto di social.
Se questo è l’ultimo tassello disgregato, con una esternalizzazione del concetto di Motor Valley, ve ne sono altri legati alla mancanza di piloti di Modena e provincia che siano ai vertici dei campionati nazionali ed internazionali in quanto i pochi sono propensi, ormai, alle partecipazioni spot nelle gare di maggior prestigio senza una certa continuità.
Corre poi la voce che si stiano intensificando delle riunioni più o meno “riservate” da cui trapela molto poco ma che avrebbero come scopo una netta virata nella diversificazione dello stato d’essere, in particolare per quello che rimane dell’automobilismo agonistico locale da cui emerge un pensiero concreto: “poca” creatività propria con una propensione più marcata alla gestione del materiale creato da altri agganciandosi a questi carri.
Obiettivo potrebbe essere quello di riappropriarsi di una creatività tecnica concreta e non solo di facciata. Ferrari a parte non esiste più nulla di quella che era l’attività concreta di realizzare delle versioni da competizione di quanto esistente sul mercato.