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A quando potremo avere candidati politici che sappiano fare il loro mestiere?

Tutte le categorie libero-professionali in Italia, per mantenere le loro opportunità di lavoro, devono frequentare dei corsi d’aggiornamento periodici.

Non parliamo del loro livello di serietà, impazzano smart e tablet che servono per far passare le ore pensando ad altro, ma almeno, forse, qualcuno partecipa fattivamente.

Con la stessa prerogativa, come stanno per iniziare vari corsi ex novo, perché in Italia non si redige ed approva una legge che preveda la frequentazione di specifici corsi “professionali” per chi è intenzionato a cercare di intraprendere una “carriera” parlamentare.

Ammettiamo che sia giusta la riduzione del numero dei parlamentari, in parallelo bisognerà poi diminuire drasticamente anche il personale di apparato di Camera e Senato che risulterà in sovrannumero, applichiamo un concetto: pochi ma buoni e preparati

Una formazione, tecnica ma anche etica su quella che è la gestione di una comunità, organizzata dallo stesso Stato per i fondamentali e poi, a seguire, la personalizzazione a fronte di quella che può essere la corrente politica che corrisponde al meglio della propria visione della politica.

In particolare gente che, alla formulazione di una legge, sappia sintetizzare anche la riduzione di quanto già in essere per evitare la presenza di decine di migliaia di leggi che arrivano a contraddirsi tra di loro.

Nuove leggi che siano utili ed in particolare chiare, nella loro formulazione utilizzando un vocabolario che sia definito e senza che vi siano dei “doppioni” da azzeccagarbugli veramente al servizio di utilità del cittadino per avere uno sviluppo globale.