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I tecnici della Ferrari non hanno gradito le due ore di prove perse da Leclerc

Secondo le voci che circolano a Maranello i tecnici della Ferrari non hanno gradito le due ore di lavoro in pista perse, sul finale delle ultime prove della stagione ad Abu Dhabi da parte di Charles Leclerc, per concludere la raccolta di dati che erano considerati importanti per completare le risposte alle domande che erano in essere per favorire lo sviluppo del nuovo progetto per la stagione 2020.

Una uscita di strada con danni tali da far si che al box di Maranello venisse calata la saracinesca per preparare il rientro di tutto il materiale.

Il “predestinato” monegasco ha toppato e non ha risposto a quelle che erano le aspettative, riposte nei suo confronti, per ampliare le note che sono invece state raccolte da Sebastian Vettel nella prima giornata, quando un problema agli scarichi ne aveva limitato la presenza in pista.

Binotto era già stato esplicito dopo la gara di domenica, quando aveva detto che il nuovo progetto doveva superare alcuni paletti per cercare di dare una risposta ai problemi che hanno caratterizzato il progetto della SF90.

Sembra un refrain: i tecnici speravano di avere delle risposta per quanto riguarda l’ormai storico spread esistente tra i dati raccolti dalla galleria del vento a fronte di quanto poi espresso il pista conio problema che sembra si sia presentato anche nell’ultima gara e relativo allo sfruttamento completo delle potenzialità delle gomme.

La proprietà della Ferrari deve prendere le redini del reparto corse per far si che lo stesso abbia un trend analogo di quelli che sono i successi commerciali ed economici della sezione industriale le cui Gran Turismo, in versione da competizione, sanno spiccare successi e titoli FIA che invece mancano clamorosamente da 10 anni al reparto corse di F1 che è oltre la via Giardini, nel parallelo, Viale Enzo Ferrari al 27.