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Dai motori Alfa Romeo dinamismo ed efficienza


I recenti propulsori che equipaggiano Giulia e Stelvio s’inseriscono perfettamente nel solco di una tradizione di eccellenza che, in linea con i tempi, ha guardato alla potenza, alla sportività, ai consumi e in misura sempre più significativa alle emissioni. 
Una sfida ingegneristica che nei motori Alfa Romeo è affrontata attraverso l’integrazione delle tecnologie più sofisticate, fino a raggiungere quei risultati che permettono di riconoscere i valori che, nella guida su strada come in quella in pista, fanno la differenza fra una comune automobile e quelle con il Biscione sopra e sotto il cofano. Soluzioni tecniche che hanno contraddistinto l’evoluzione dei motori a combustione e che, nel caso dell’Alfa Romeo, si possono sintetizzare nello sviluppo delle camere di combustione emisferiche con distribuzione bialbero (a due alberi a camme in testa).
Lo schema tipico delle vetture da competizione (per la possibilità di avere valvole più grandi e raggiungere elevati regimi di rotazione) che l’Alfa Romeo ha per prima utilizzato nella produzione di grande serie facendone una “firma” tecnica esclusiva. Un pari livello di avanguardia e di sofisticazione è oggi patrimonio non solo dell’esclusivo 6 cilindri Quadrifoglio ma anche dei propulsori di Giulia e Stelvio. 
Questi modernissimi quattro cilindri in linea, compatti e costruiti interamente in alluminio, sono dedicati alla berli na sportiva e al SUV di alte prestazioni, i nuovi propulsori 2.0 Turbo benzina sono uno straordinario esempio di stato dell’arte e individuano, a parità di cilindrata, (1995 cc) due differenti livelli prestazionali, rispettivamente con 200 e 280 CV di potenza massima. La versione da 200 CV sviluppa la massima potenza al regime di 5.000 giri/min e dispone di una coppia massima di 330 Nm a 1.750 giri/min.; quella da 280 CV sviluppa la massima potenza al regime di 5.250 giri/min e dispone di una coppia massima di 400 Nm a 2.250 giri/min. 
Tra le peculiarità di questi propulsori spiccano il sistema di sovralimentazione turbo con condotti “2-in-1” e l’iniezione diretta con sistema ad alta pressione (200 bar); esclu sivo è poi il sistema elettroidraulico di attuazione delle valvole. Questo complesso di soluzioni si traduce in una rispo sta particolarmente pronta all’acceleratore e in un’efficien za nei consumi e nelle emissioni. 
Proprio la tecnica della fasatura variabile della distribuzione è un’altra delle priorità tecniche che Alfa Romeo ha sviluppato per prima e proposto fin dagli anni Settanta, con una serie di brevetti esclusivi che avevano portato alla produzione del motore 1750. 
Dalla prima fasatura variabile nel 1980, passando per la doppia accensione Twin Spark del 1987 e l’iniezione diretta JTS del 2002, fino agli attuali turbo MultiAir, Alfa Romeo ha sempre portato nella produzione di grande serie le soluzioni più avanzate ed efficaci per mantenere quel primato motoristico che possiede fin dalle origini del marchio.