Categorie
Senza categoria

Quel “risultato da ricordare” per Mattia Binotto in Ferrari

Per ora il “risultato da ricordare”, per quanto riguarda il G.P. di Abu Dhabi, lo si deve “ricordare” solo per farne tesoro e non ripetere questi errori, anche di strategia, che sembrano essere una prerogativa in questa gara dopo i fatti di Alonso vs Webber e la vittoria iridata di Vettel.

Errore a parte, comunque, alla base si trovano delle carenze tecniche nella messa della monoposto che sollecita a tal punto un certo tipo di pneumatico per cui non riesce a compiere un intero giro al limite massimo in quanto un surriscaldamento anomalo ne fa diminuire drasticamente il coefficiente di aderenza sull’asfalto.

Vettel sembra voler esternare il problema di un certo periodo della stagione, quando in una certa tipologia di curve la SF90 non è all’altezza delle avversarie per quanto riguarda le prestazioni ed il controllo ce padronanza che deve consentire al pilota. Vettel infatti è stato autore ieri di un bel 360° in pieno rettilineo dopo aver perso il controllo in accelerazione all’uscita della curva precedente.

Buon per lui che gli è andata meglio del problema lamentato nelle prove libere quando è andato a fare una conoscenza “violenta” con le barriere. Situazione replicata, in modo meno violento, dal compagno Leclerc . Segno inequivocabile che la monoposto è per lo meno bizzarra.

Oggi deve funzionare tutto alla perfezione se si vuole sperare di portare Leclerc al terzo posto nella classifica piloti davanti a Verstappen e dietro ai “micidiali” Hamilton e Bottas. La monoposto deve essere al massimo delle prestazioni, i piloti non devono commettere il minimo errore e vivere in una simbiosi perfetta, le strategie di gara essere altrettanto perfette.

Bisogna fare tesoro del passato. Attaccare Verstappen sarà un impresa ciclopica in quanto l’olandese non ha nulla da perdere in una lotta a stretto contatto con Leclerc. Si ricordino alcuni esempi clamorosi come quello tra Senna e Prost, compagni di squadra.

Volendo istigare bisognerebbe dire che, di questa lotta a strettissimo contatto, se ne occupasse Vettel togliendo questa incombenza a Leclerc che deve girare al largo dove, come dicevano una volta ai baracconi, si gira più veloci.

Una istigazione che non è bene fare in quanto se si può supporre la causa non bisogna sottovalutare l’effetto dell’imponderabile che ne può scaturire.