Notte tempo, durante la passeggiata che devo fare periodicamente per cercare di mitigare le nefaste conseguenze di un intervento chirurgico ad alta tecnologia sbagliato e quando la temperatura è “accettabile”, ho notato che ai due lati della strada in cui abito e che sbocca da una parte in V.le Moreali e nell’altra in via Cucchiari vi sono evidenti problemi di illuminazione sulla sede stradale.

Ampie zone di ombra che in poche parole sono uno spreco di soldi pubblici a causa della posizione in cui sono stati posizionati i lampioni modificati con illuminazione a led e che hanno la loro funzione fortemente limitata a seguito della presenza delle fronde delle piante presenti.

La soluzione sarebbe molto semplice ma evidentemente non sembrano esservi i soldi necessari ma anche e sopra tutto la volontà per effettuare una “potatura di formazione”, come viene denominata nel gergo da chi si occupa del verde pubblico e privato.
Ovvero liberare il propagarsi del fascio di luce nella sua vera funzione, andando a migliorare la visibilità sia sulla strada, sulle piste ciclabili sulle piste preferenziali dei mezzi pubblici.

Altro “inconveniente” è legato al dover effettuare gli interventi di notte quando si possono notare quelli che sono i rami che interferiscono con la omogenea distribuzione della luce in quanto se illuminano questi rami non è escluso che intervengano ad interrompere il processo notturno, quando non vi è la luce solare che si chiama sintesi clorofilliana che contribuisce allo smaltimento della C02 accumulata durante la fase diurna.