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Vettel sente l’obbligo di dover vincere domenica

Sebastian Vettel era uno dei piloti “estratto” per la conferenza stampa del giovedì, ha fatto un bilancio di quanto successo prima del giro di boa del campionato.Cosa è malato sulla SF90?

“Ci sono state occasioni in cui la macchina è andata molto bene, mentre in altre le cose sono state più difficili. Ma è piuttosto normale, perché nel corso della stagione si possono trovare diversi tipi di piste. Alcune di queste sono favorevoli alle caratteristiche della tua monoposto, mentre altre meno. Non siamo ancora dove vorremmo essere in termini di prestazioni, ma la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Stiamo provando diverse cose per migliorare. Alcune cose hanno funzionato, su altre siamo tornati indietro”.

La Ferrari deve puntare a vincere e non a lottare per le restanti posizioni del podio

“La Mercedes ha un vantaggio chiaro. Sembrano faticare in piste dove il degrado gomme è più alto, come in Austria. Ma dal punto di vista della velocità pura sono il nostro punto di riferimento . Quello che vogliamo è lottare per le vittorie e per farlo ora devi essere a livello o anche superiore alla Mercedes”.

“Domenica voglio vincere. Ma dobbiamo essere realisti. Non credo di essere favorito, ma abbiamo l’opportunità di farlo. Scopriremo nel weekend se riusciremo a ottenere quello che è il nostro obiettivo principale. Sarebbe bello festeggiare vicino a casa”.

“Per me poter correre per la Ferrari non è un fardello, ma un onore. Il nostro obiettivo è tornare a vincere. Se dovessimo riuscirci avremo possibilità di lottare per i titoli, ma dovremo farlo in modo costante. Sino a ora l’annata non è andata come volevamo, specialmente considerando le due precedenti, ma ora a mio avviso abbiamo imboccato la strada giusta se guardiamo il quarto complessivo, anche se non siamo dove vorremmo. Sappiamo che ci manca da fare l’ultimo passo, che è quello più importante”.

“Io mi metto sempre da solo sotto pressione e non sono contento se le cose vanno male. Alcuni errori sono stati più grossi di altri. Se commetto un errore non sono felice. Io metto molta pressione su me stesso, anche di più di quello che mi può arrivare dal punto esterno. So quando faccio bene o male le cose. Sono il miglior giudice di me stesso e sono le regole su cui ho sempre giocato”.