“Fatti più il là….. ah ah”, il refrain delle Sorelle Bandiera, in cui alla fine una delle tre si trovava a cadere per terra fuori dalla panchina, sospinta dalle altre, calza a pennello con quello che è stato il risultato dell’episodio decisivo del G.P. d’Austria di F1 a due giri dalla fine della gara che sino a quel momento era stato un capolavoro di Charles Leclerc.
Una mancata vittoria, la sua prima in Ferrari, che lo ha mandato su tutte le furie e gli ha creato non poca delusione. La stessa delusione provata, dalla Ferrari e dai suoi appassionati, nel G.p. del Canada per il compagno di squadra Sebastian Vettel, però battuto a tavolino.
La spinta decisa ed aggressiva da parte di Verstappen, che ha impostato una traiettoria un pò troppo ampia verso l’esterno della curva 3, ha fatto sì che la monoposto Ferrari si sia alzata con un bel sobbalzo su tutta la parte destra.
Episodio che ha creato un ulteriore momento di tensione su quelle che sono le decisioni relative alle investigazioni che vengono immediatamente annunciate da parte della direzione corsa anche quando poi il tutto si scioglie come neve al sole o come bolle di sapone.
C’è un ma che tutti o quasi stanno dimenticando: la pessima partenza di Verstappen. Sbagliata in assoluto. Gli è costata la perdita di alcune posizioni dal secondo stallo in cui si era trovato posizionato a soli 8 metri da Leclerc grazie alla penalizzazione di Hamilton, per non dire poi alla staccata successiva, in curva uno.
La sua pessima partenza, solo per la presenza di un angelo custode molto attento, non si è trasformata in quella che avrebbe potuta essere una carambola infernale se solo uno di coloro che erano sulla sua stessa linea di schieramento lo avesse toccato gettando il panico in coloro che erano nelle file successive.
Lo stallo, appunto. Se Verstappen non fosse stato coinvolto in quell’errore, suo o di sistema, la sua gara sarebbe stata completamente differente e Leclerc non avrebbe avuto quella vita così facile come è stata, per essere dominus della gara, ed è ipotizzabile che il refrain “fatti più in là… ah ah” non ci sarebbe tornato alla memoria in quanto, visto quello di cui è stato capace e protagonista nell’ultima parte della gara, gli avrebbe garantito un vantaggio difficilmente attaccabile. Anche dal miglior Leclerc visto in pista.