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Questa F1 si sta facendo odiare dagli appassionati

La F1 sta esagerando. Gli appassionati sono, quasi all’unanimità, molto indispettiti da come si sta gestendo la situazione relativa a chi è il vincitore, sempre più spesso non è quello che transita per primo sotto lo sventolare della bandiera a scacchi.

Il cardine della situazione ruota attorno al nome Ferrari e ciò amplifica la gran cassa del sentimento e dell’indecisione.

La chiarezza è quello che può solo far recuperare in credibilità. Se vi sono episodi che possono essere giudicati “discutibili” a fronte di quanto definito nel regolamento dal punto di vista del comportamento in pista, devono essere discussi solo nel dopo gara, i piloti protagonisti e sotto investigazione devono essere sottoposti ad una “audizione” e le decisioni finali, con eventuale penalizzazione in tempo, devono essere applicate solo nella gara successiva.

Nessuna modifica nel risultato in pista. Di certo se vi fosse stato ancora al comando Bernie Ecclestone, spettatore in Austria , le cose sarebbero andate in modo differente, tenendo come base del comportamento lo spettacolo esasperato. Quello che ancora ricordano tra Arnoux e Villeneuve a Digione con un rispetto assoluto a fronte di eventuali scorrettezze.

Quello che succede oggi, nel caso specifico tra Verstappen e Leclerc, ha origini lontane e quasi incancrenite, quando i due erano al debutto nel mondo dei Kart, quando l’olandese mostrava lo stesso livello di aggressività che evidentemente è insita nel suo DNA.

Altra certezza è legata ad un altro “fattore”; Max Verstappen quando vede rosso, impersonifica l’atteggiamento del toro quando nell’arena gli viene sventolata la muleta, e la sua aggressività si esalta ulteriormente.