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I furbetti del quartierino altroché caso Vettel. In F1 vi sono 50 sfumature di grigio

La gran cassa creata della “rapinata” vittoria a Sebastian Vettel nel G.P. del Canada è venuta come il cacio sui maccheroni per distrarre l’attenzione dei media e degli appassionati su quello che stava succedendo in F1: la brace sotto la cenere.

Ma la Fia, che per certi aspetta è stata bistrattata per le decisioni dei commissari sportivi di gara, aveva sguinzagliato i propri uomini guidati Jo Bauer, che anche per prestanza fisica si può assimilare ad un mastino, e stava lavorando alacremente su altri dati, molto più importanti.

Su interventi tecnici che avevano lo scopo di incrementare le prestazioni delle monoposto sfruttando la mancanza dei puntini sulle i o meglio quelle che sono apparse essere le 50 sfumature di grigio nel regolamento tecnico.

Gli argomenti “trattati” sono stati parecchi ed alla fine le squadre ed i relativi tecnici sino sono accorti che che il diavolo, come da sempre, insegna a fare le pentole ma non i coperchi.

Quanto scoperto, deliberato ed annullato, è diventato una comunicazione ufficiale e riservata a tutte le squadre affinché le trasferiscano ai relativi progettisti.

Il primo effetto scaturito, ha già avuto i propri effetti nella serie di controlli che sono stati messi in opera nelle verifiche tecniche ante gara in occasione della gara di questo fine settimana.

Controlli che saranno estesi anche nello svilupparsi di prove e qualifiche per cui le squadre sono avvertite, mezze salvate, nel non esagerare nelle tempistiche d’attesa di mandare in pista, per le qualifiche, i singoli piloti per non perdere l’opportunità dell’ultima e decisiva opportunità per la pole.

Che qualcosa sia cambiato, a fronte delle gare trascorse, lo stanno ad indicare le numerose uscite di pista anche gravi e i vari svarioni ben oltre il bordo pista.

Oltre alla caratteristica della pista ed il forte vento variabile, questa sembra sia la prima conseguenza di una delle sfumature di grigio scoperta ed “annullata” .

Ovvero avere l’utilizzo di un soffiaggio di aria dagli scarichi, come se il motore fosse a pieno regime di rotazione e quindi con la massima quantità di aria calda ad alta pressione, anche quando, in curva, la funzionalità del motore è parzializzata.

Quantità di “aria” globale emessa tra scarico principale e quelli sussidiari, collegati alla westgate che deve evitare sovrimpressioni nocive all’interno del motore .

Non solo: i getti dell’aria non devono più avere delle direzioni che abbiano la funzione di migliorare, questo anche pieno regime, la possibilità di carico aerodinamico.

Il soffiaggio a motore paralizzato era ottenuto utilizzando il moto generatore legato alla turbina ed al compressore. Girando comunque ai 125.000 giri massimi consentiti andavano così a fornire una quantità di flussi che cercavano di mantenere il massimo necessario ed utile, sotto l’alettone posteriore e sopra il profilo estrattore, avere un carico a terra più elevato, senza però dover incidere con delle inclinazioni dei profili alari che avrebbero tarpato la massima velocità di punta, limitandola.