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Parecchie novità da controllare per gestire la presenza dell’ aria rarefatta all’Ostereichring

Il circuito adagiato sulle colline della Stiria, su cui tra poche ore le squadre ed i piloti della f1 saranno ancora in pista, è adagiato in una vallata con molti saliscendi ad una altezza di 677 metri sul livello del mare.

Aria rarefatta pertanto e questo va a modificare la funzionalità di tutti gli apparati aerodinamici presente. Primo fra tutti quello che ha la necessità di favorire il passaggio più veloce possibile dell’aria all’interno delle pance laterali per far si che esista, comunque, il livello di raffreddamento ottimale e necessari.

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Sono molti i componenti posizionati, non solo i radiatori per il raffreddamento liquidi e le batterie di stoccaggio energia, E’d’obbligo pertanto avere una temperatura costante, il più possibile, per evitare che variazioni anomale, verso l’alto, portino ad avere valori che non rientrano nella perfetta efficenza del sistema in fase di progetto.

Vengono in mente i ricordi del debutto dal cambio elettro attuato in Ferrari, fase evolutiva del primo progetto del 79 di Mauro Forghieri da usare a Montecarlo ed in vista dell’arrivo dell’era Turbo.

“Mani d’oro” Benny capo meccanico della macchina di Mansell prima del vincente G.p. in Brasile realizzò due piccole orecchie laterali, nella prima parte del restringimento della carrozzeria a Coca Cola dell’era Barnard e grazie a due tubi flessibili portò latria fresca che mancava all’alternatore posizionato nel cuore delle monoposto.

Questo raffreddamento stabilizzo il livello dell’energia erogata a tutto favore del funzionamento della valvole elettro idrauliche della Moglie che erano troppo sensibili agli sbalzi della corrente ed andavano in tilt.

Dopo la vittoria, con malcelata soddisfazione, Benny fece notare la modifica a Barnard che non gradì l’intervento del suo genio e della sua esperienza mettendolo da parte per le trasferte successive.

Sono pronte pertanto tante piccole soluzioni a partire dalle maggiori dimensioni degli sfoghi posteriori che devono anche e però tenere presente l’incrocio con i flussi che corrono sulla parte esterna della carrozzeria in prossimità dell’ala posteriore e del profilo estrattore.

A rendere per contro più problematico il lavoro vi sono le previsioni del clima che oltre ad ipotizzare temperatura molto elevate con esclude la possibilità di scrosci di pioggia che specialmente se sono notturni o primo pomeriggio hanno delle intensità anche preoccupati. Quasi delle “bombe d’acqua”

Ne sanno qualcosa i tifosi italiani che a suo tempo, a Ferragosto, si accampavano nei prati a fianco della strada di accesso al tracciato e si svegliavano con anche mezza gamba d’acqua nelle loro tende, con qualche rischio di annegamento per chi era sotto l’effetto delle massicce libagioni notturne,

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