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I segreti del circuito di Spielberg, alias Zeltweg, A1 Ring ed oggi Red Bull Ring

Il conteggio alla rovescia è iniziato con destinazione l’Austria, lo storico tracciato appoggiato sulle colline della Stiria caratterizzato da saliscendi lunghe curve in appoggio e velocità medie da record.

Tifosi italiani fare attenzione: la polizia stradale della Stiria è implacabile nel far rispettare i limiti di velocità sulle invitanti stradine che attorniano il tracciato, non solo, sempre altrettanto ferrei sono i controlli relativi all’alcol test con un incremento della presenza delle pattuglie nelle serate del fine settimana.

Ma veniamo alla parte “tecnica” di questa trasferta che una volta era collocata nel periodo agostano delle ferie estive ed i tifosi italiani erano dei veri invasori, in particolare nei prati antistanti l’ingresso tra sformati in tendopoli molto chiassose, specialmente alla notte.

Il Red Bull Ring che alle origini si chiamava Circuito di Zeltweg ed era caratterizzato da un lunghezza maggiore in quanto le monoposto “scollinavano” proprio alla fine del rettilineo principale dove ora svoltano a destra in una curva abbastanza insidiosa.

Passato alla denominazione A1 Ring è tornato in calendario 1 nel 2014 con la configurazione attuale voluto e realizzato dal magnate della Red Bull: il giro è lungo 4.318 metri e si caratterizza da un continuo saliscendi nelle montagne della Stiria, e da un’asfalto particolarmente liscio. I primi due settori sono abbastanza veloci, mentre quello finale è più lento e tecnico.

Il circuito enfatizza molto trazione e frenata, e presenta curve collegate da brevi rettilinei. Il traffico rappresenta spesso un problema, su un giro così corto in particolare durante le qualifiche.

Le temperature dovrebbero essere abbastanza alte, ma la vicinanza delle Alpi settentrionali della Stiria aumenta la possibilità di pioggia o di meteo variabile. Nel 2018 le temperature asfalto hanno sfiorato i 40° ma altrettanto normali solo violenti nubifragi che consigliano di rimanere ai box quando ciò è possibile.

Storicamente, la strategia più utilizzata su questo tracciato è a una sosta, essendovi dei livelli che sono relativamente bassi per usura e degrado. Lo scorso anno, Max Verstappen (Red Bull) ha vinto con una strategia supersoft-soft. Tra i primi 10 al traguardo si sono viste diverse varianti a una sosta, mentre alcuni piloti fuori dalla top 10 si sono fermati due volte.

La maggior parte delle curve è a destra, mentre le due più impegnative in termini di carichi sui pneumatici sono a sinistra. Ciò significa che i pneumatici subiscono carichi ‘a freddo’, dato che non sono sollecitati in nessun’altra parte del giro. La gestione delle gomme diventa quindi un elemento cruciale per ottenere un ottimo tempo sul giro ed avere la precisione nella guidabili necessaria

Per piloti e squadre sono disponibili tre tipologie di mescole che, per l’Austria, sono le medesime che vi sono state disponibili domenica scorsa in Francia.

Il circuito che viene denominato anche Spielberg , ma nulla a che vedere con lo Spielberg di Silvio Pellico, è un tracciato molto particolare, con diverse curve “cieche” che bisogna memorizzare con molta attenzione per la carenza di punti di riferimento. È un tracciato molto corto, sul quale è fondamentale avere il giusto set-up per utilizzare al meglio gli pneumatici e sfruttare le diverse occasioni che si possono presentare, pensando in termini di tattica.

Su questo tracciato, nel dopo GP è prevista una sessione di analisi e sviluppo per i prototipi di pneumatici da cui estrapolare le scelte definitive per il prossimo anno. Due giorni di lavoro in cui la monoposto dedicata è l’ Alfa Romeo