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Modena: Trasporto pubblico una odissea da mal di mare

Ieri mattina la macchina mi ha abbandonato. Infilando qualcosa attraverso la griglia del cofano anteriore, in una data indefinibile, qualcuno danneggiato il manicotto di collegamento tra motore e radiatore. La pressione esercitata ha fatto cedere il canotto in plastica d’accesso e la perdita di liquido si è fatta sempre più importante sino a consigliare lo stop per evitare danni peggiori.

In ragione di tutto ciò ho dovuto fare ricorso al trasporto pubblico cittadino. Ho scoperto che, non essendo più in orario scolastico, la frequenza di passaggio, per la linea che arriva ad un centinaio di metri da casa, è di 30 minuti ovvero 2 passaggi ora.

Arrivato il mezzo, ecco una prima esperienza negativa: l’accesso per chi ha deficit di deambulazione, salire con le stampelle è una bella avventura che deve richiedere il massimo dell’attenzione per evitare di perdere equilibrio con possibile caduta oltre a far ritardare la ripartenza a fronte del tempo richiesto per la salita di una persona normodotata.

Una volta salito e pagato il biglietto, nelle fermate più affollati i ” portoghesi” salgono dalla porta centrale che dovrebbe garantire la sola disces, .ho dovuto sopportare accelerazioni e frenate, ad ogni fermata a richiesta e semaforo rosso.

Non sono state il massimo della vita per tutto il tragitto. Penso che il mezzo avesse qualche problema alla gestione della trasmissione automatica sia in accelerazione, sia in frenata, perché non mi permetto di pensare che l’autista fosse proditoriamente sgarbato nei propri movimenti con il piede destro.

Altro problema, non da poco, è stato il scendere dal mezzo arrivato alla fermata di destinazione. Mi sono veramente sentito Handicappato anche per l’altezza da terra, fermo restando che tutti quegli sballottamenti mi hanno creato un principio di mal di mare.

Un’ esperienza che spero di dover ripetere nelle minori delle occasioni possibili perché ciò mi ha confermato che il complesso degli eventi hanno risposto negativamente sull’utilizzo del mezzo pubblico situazione che evidentemente coinvolge il pensiero di una maggioranza che utilizza la propria automobile.

Per concludere, a fronte di un tempo di percorrenza, che in auto è sotto i 10 minuti, con il mezzo pubblico, che ha svolto il proprio percorso per un 70% almeno su corsie preferenziali, è stato di quasi 50 minuti attesa compresa.