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Le Castellet un nuovo asfalto che potrebbe essere provvidenziale

  • Gli organizzatori del Gran Premio di Francia, che si corre in questo fine settimana nello storico circuito nel sud della Francia, sono intervenuti sul circuito facendo effettuare un’ ampia ri asfaltatura che ha interessato buona parte delle curve per una lunghezza equivalente a circa un terzo della lunghezza totale. Per non creare differenze sul concetto di aderenza il nuovo asfalto posato ha le stesse caratteristiche di quello presente nei punti su cui non si è intervenuti garantendo uniformità nel livello di aderenza..
  • La posa dell’ asfalto ha consentito di avere una superficie liscia e i livelli di degrado dei pneumatici dovrebbero essere ancora e generalmente bassi. L’unica incognita è legata alla caratteristica ambientale del tracciato in quota e sempre accompagnato da elevate temperature dovute alla stagione nel sud della Francia.
  • La configurazione planimetrica del tracciato fa si che al Paul Ricard sei identifichino prevalenti i carichi laterali, facendo ovviamente un confronto con quelle che sono le sollecitazioni per trazione e frenata.
  • Queste caratteristiche dovrebbero garantire agli ingegneri delle squadre di arrivare in modo più semplice al giusto bilanciamento tra i carichi presenti sull’asse anteriore e su quello posteriore. Raggiunto questo bilanciamento si dovrebbe garantire di far lavorare i pneumatici all’interno della corretta finestra della loro temperatura d’utilizzo. Solo la presenza del lungo rettilineo del Mistral, ora interrotto da una chicane, potrebbe portare ad un raffreddamento più accentuato sui pneumatici anteriori. Poi vi sono alcune brusche frenate su cui bisogna fare attenzione per non avere temperature troppo “basse”.
  • Vi è una curva che risulta essere la seconda più impegnativa nell’arco dell’intero campionato in in termini di carichi continui che i pneumatici devono sopportare a fronte di quegli stessi carichi che si manifestano dopo la Curva 1 sul tracciato di Shanghai.
  • maggior parte dei piloti ha scelto una strategia a una sosta, influenzata anche dal periodo di safety car nei primi cinque giri.