Categorie
Senza categoria

Ferrari un appello che scotta, da spostare al TAS, e non in ambito Fia

Mentre i tecnici della Ferrari stanno concretizzando l’analisi dalla raccolta dei dati avvenuta durante il G.P. del Canada per capire come e dove intervenire per rendere la SF90 ancora più “lepre” a fronte di quanto dimostrato nella gara persa a tavolino, gli avvocati stanno valutando come dove e su cosa basare l’appello preannunciato.

Questi ultimi hanno le ore contate a fronte dei tecnici che possono meditare ancora per qualche giorno e far si che anche la seconda SF90 in gara potesse essere altrettanto competitiva a fronte di quello che ha dimostrato Vettel.

Se Hamilton, invece di guadagnare secondi su Leclerc fosse stato impegnato a difendersi dagli attacchi del monegasco , Vettel avrebbe potuto cercare di recuperare quei 5″ di penalizzazione ed essere comunque vincitore in assoluto senza innescare un mare di polemiche che non stanno facendo assolutamente bene alla F1.

In questo caso bisogna anche far rientrare le strategie dei muretti Ferrari che sembra anche stavolta non siano state il massimo dei massimi.

La scelta relativa ai termini dell’appello Ferrari è molto difficile e deve essere molto ponderata. L’obiettività potrebbe puntare sul solo annullamento della decurtazione dei due punti patente, quella da corsa ovviamente rilasciata dalla FIA.

Analizzando le possibilità di ricorso, la decurtazione della penalizzazione in tempo sembra essere la più complessa e meno concretizzabile in quanto è ovvio che la Mercedes procederebbe nella stessa direzione.

Direzione che andrebbe a creare uno scontro a livello Fia simile a quello che Conte &co corrono il rischio di accendere con la comunità Europea per il procedimento di infrazione.

Una cosa è certa qui si gioca in modo inequivocabile lo status di immagine della FIA, della Ferrari, della Mercedes ed anche del ruolo dei commissari sportivi che in effetti di norma sono persone con una certa esperienza pratica, non teorica da studi scolastici.

Ecco pertanto che il ricorso sembra spostarsi in una direzione che è stata percorsa in modo analogo da altri sportivi e che prevede il coinvolgimento del TAS che è al massimo organo giudiziale a livello dello sport