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Allarme “smombie”: sono i pedoni pericolosi per se e per gli altri

Ieri a Bologna in uno dei corsi di aggiornamento professionale per Giornalisti ho assistito ad una serie di monologhi in cui si è da una parte criminalizzato i giornalisti per la tipologia dei titoli apparsi sui giornali relativi agli incidenti, gravi, che vedono coinvolti gli “utenti deboli” in cui non si cita mai l’automobilista, e dall’altra gli stessi automobilisti.

Buon per i relatori, compreso l’assessore alla Mobilità felsineo, che non avevo ancora sfogliato il Venerdì di Repubblica dove la collega Maria Berlinguer dedica una pagina al nuovo fenomeno degli “smombie”

Una “parolaccia” che è nata per sintetizzare ed indicare coloro, pedoni, che vivono di Smarphone e non staccano mai gli occhi e l’attenzione dallo schermo del telefonino mentre camminano.

Il termine, scrive la collega, è stato coniato in Germania, ha espatriato in Francia e sembra essere una “peste” propagata in tutto il mondo, dalla Cina, dove stanno creando apposite corsie perdonali obbligatorie e segnaletica a terra, alla Corea dove è obbligatorio un avvisatore di pericolo ogni 5 passi.

Non si parli poi di Parigi dove l’incidentalità, che vede protagonisti gli Smombie, che attraversano incuranti la strada, è a livelli molto preoccupanti.

A Bolzano hanno rivestiti i pali presenti sui pedonali con gomma piuma mentre invece a Cagliari il comandante della Polizia locale ha detto, nell’intervista rilasciata alla Berlinguer, che ha dato mondato ai suoi uomini, con il supporto dell’assessore dedicato, di applicare la legge, ovvero quanto previsto dal Codice della Strada e relative sanzioni che si leggono all’articolo 190.

Nei pochi mesi dall’applicazione di queste disposizioni, nel capoluogo sardo, hanno già riscontrato una riduzione degli incidenti stradali di settore del 5%: a fronte del 22% iniziale.

Nella foto una “smombie” made in Modena che attraversa la strada incurante che il semafori indichi il via libera per le vetture