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sicurezza stradale

Ordine Giornalisti a Bologna come trattare sui giornali gli utenti deboli della strada

Domani il tema di uno dei corsi d’aggiornamento professionale dei giornalisti a Bologna è legato al tema di come bisogna trattare gli utenti deboli della strada.

L’ argomento è abbastanza difficile da trattare e bisogna guardare sui due risguardi della medaglia il dritto ed il rovescio, che hanno una duplice valenza interattiva.

Il tema comune, però, lo si potrebbe sintetizzare nell’astag #rispettiamoci che è a fianco dello sviluppo del giro ciclistico d’Italia e che vede impegnati l’ACI e gli organizzatori di RCS con una serie di iniziative correlate in ogni arrivo e partenza di tappa.

Già definire pedoni e ciclisti utenti deboli della strada è spostare l’argomento troppo da una parte, molto simile a quella dei genitori che stanno sempre e solo dalla parte dei figli e ne “deformano” la crescita morale e civile, sino ad arrivare alle aggressioni degli insegnanti che cercano di formarli culturalmente e ad accetta gli episodi attivi di bullismo, salva cambiare idea se questi diventano passivi, subiti.

Quello che è più preoccupante da trattare è la caleidoscopicità dell’uomo quando diventa utente della strada. Quando è pedone e ciclista vede questo suo status come una liberazione dalle restrizioni delle norme che ne codificano il comportamento quando è alla guida.

Una sorta di impunità dettata dalla cronica insufficienza nella presenza delle forze dell’ordine preposte ai controlli e, quando ci sono, poco propense a sanzionare.

Quando sale in macchina la stessa persona viene pervasa dall’onnipotenza , anche se non ha il casco da pilota, abbassa il suo livello d’attenzione, rispetto della sicurezza e comportamenti civili, vedere gli episodi di irosità correlati alla guida..