Ieri la Ferrari come peraltro tutte le altre squadre impegnate sul circuito di Barcellona, ha concluso la due giorni di lavoro che ha visto impegnati Charles Leclerc ed Antonio Fuoco. I due piloti hanno coperto rispettivamente 127 e 120 giri con due tipologie di lavoro molto differenti, per non dire antitetiche.
Il pilota italiano al debutto su questa nuova, per lui, tipologia di monoposto ha lavorato per lo sviluppo della SF90 e per la sua assuefazione al simulatore, sotto la completa direttiva e disponibilità della squadra mentre il monegasco ha proseguito il lavoro di sviluppo delle gomme sperimentali che serviranno come base per per la definizione di quelle da gara per il prossimo anno, ultimo in cui si vedranno in pista gomme con calettatura nella misura del cerchio da 13″.
Per il 2021, infatti, la F.1 si aggiornerà e passerà ai pneumatici ribassati ormai usati da anni in tutte le altre categorie agonistiche con cerchi da 18″.
Nelle prime quattro ore di lavoro, nella mattinata, Leclerc ha inanellato 73 giri non consecutivi al volante della sua SF90 ottenendo il miglior riscontro del cronometro in 1’18”666, con gomme nere e rotonde. In parallelo Fuoco di giri ne ha ha completati 60. Il riferimento di 1’18″182 ed i meno giri percorsi per lui deve essere valutato in funzione di quello che si può definire un “debutto” effettivo sulla SF90 in pista, per ora guidata solo al simulatore.
I primi giri sono stati “basati” sulla prudenza con l’obiettivo di non commettere errori che andassero a compromettere sia la fiducia riposta, sia lo scopo del lavoro della giornata. Quindi, senza spingere troppo, per riprendere confidenza con una F1 di questa generazione dal momento che l’ultimo test per lui risaliva al 2016, quando le basi tecniche delle monoposto erano molto diverse.
A parte le tipologie differenti di gomme utilizzate (C2 e C3), per lui vi sono stati nuovi elementi tecnici di sviluppo montati sulla monoposto in una serie di run brevi che gli sono anche serviti per capire quale è la differenza esistente tra simulatore e pista.
Questo infatti è stato il vero obbiettivo di questa metamorfosi Già dai prossimi giorni Fuoco dovrà lavorare per puntare sul Montecarlo virtuale rivisto e corretto. Si può dedurre che l’italiano sia diventato il pilota di riferimento, nel gruppo di coloro autorizzati ad utilizzare il simulatore, Leclerc e Vettel a parte
La seconda parte della giornata nel pomeriggio ha visto Leclerc che ha continuato a provare le soluzioni di gomma portate a Barcellona dal fornitore unico di pneumatici, alcune anche in chiave 2021. Dagli short run della mattinata, Antonio Fuoco si è dedicato ad una serie di simulazioni di long run che hanno permesso di raccogliere ulteriori dati utili per capire l’effettivo comportamento in pista della SF90.
Alla fine, sul taccuino dei singoli tecnici, sono stati registrati 127 giri , equivalenti a 591 km, per Leclerc con un tempo sceso sino a 1’17″349. mentre Fuoco di giri ne ha assommati 120, 559 km, con il miglior crono leggermente più veloce in 1’17” 282 e tanta utile esperienza da portare a casa.
Le monoposto, appena terminato il lavoro in pista, sono rientrate velocemente a Maranello per essere sottoposte alla revisione e modificate per le uniche specifiche tecniche di stagione dedicate al prossimo appuntamento. dopo che a Barcellona di chilometri ne hanno percorso complessivamente 2.383.
Una parte delle altre attrezzature arriveranno nelle prossime ore a Montecarlo dove l’appuntamento per tutti è fissato per il mercoledì visto che. come da tradizione, la sesta corsa della stagione 2019 e gara di casa di Charles Leclerc ha un programma di lavoro anticipato di 24 ore con la prima serie di prove fissata per il giovedì mentre al venerdì la F.1 si dedica al “glamour” prima della sfida decisiva per le qualifiche del sabato-
Foro con Fuoco e Leclerc nell’ordine per concessione della Ferrari Spa