A scanso di equivoci e senza aspettare l’effettivo risultato tecnico e di immagine la Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena e Camera di commercio hanno già firmato un protocollo per riproporre la manifestazione a periodicità annuale.
Il difficile sarà trovare dei temi che possano suscitare l’interesse per un revival per chi avrà già visitato questa prima edizione. In particolare se si tiene conto che buona parte delle iniziative erano già in essere e sono state “accentrate” all’interno di un contenitore che si dovrà poi riempire con qualcosa di nuovo.
È questo infatti il contenuto del documento firmato questa mattina, giovedì 16 maggio, prima del convegno inaugurale al Teatro comunale Luciano Pavarotti, dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dal presidente della Camera di commercio Giuseppe Molinari.
Il protocollo sottolinea in particolare come “il Motor Valley Fest sia una vetrina che tiene conto delle nostre radici, del patrimonio storico dei brand più famosi al mondo, e che contemporaneamente sia un appuntamento che guarda al futuro della scienza, della tecnologia e delle altre dimensioni dell’urbanistica e della mobilità, con riguardo alla sostenibilità sociale ambientale dello sviluppo”.
Dopo aver ricordato la riforma della legge regionale sul turismo che ha consentito di passare dalla valorizzazione del prodotto al concetto di valorizzazione di prodotto e territorio come sistema integrato, il documento descrive la Motor Valley come “uno dei principali driver di sviluppo del turismo regionale, in ragione della presenza storica nel territorio di eccellenze del settore, anche in termini di brand unici, che hanno una rilevanza comunicativa e mediatica a livello mondiale”.
Il Motor Valley Fest, quindi, risponde alla necessità di “innovare profondamente l’esperienza del Motor Show, riproponendo l’appuntamento della festa dei motori e valorizzando la tradizione, le eccellenze e la cultura del territorio regionale, dove si progettano e si producono le auto più belle e innovative del mondo”.
Ricordando come Modena si sia resa disponibile a ospitare e organizzare l’evento, in collaborazione con Regione e Bologna Fiere, “con un nuovo concept, che lega fortemente le dimensioni della ricerca e della produzione dell’automotive alle altre eccellenze storiche, artistiche ed enogastronomiche del territorio”, il protocollo sottolinea anche come la città stia sempre più diventando “un polo didattico e di studi complessi sulle tecnologie del futuro”.