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Maserati- Ferrari divorzio consensuale per i motori dal 2022

L’AD della Ferrari ha annunciato che la casa di Maranello non fornirà più i motori per “spingere” le vetture dei Tridente.

Una notizia che per certi aspetti è choccante e fa rinascere il contrasto che è sempre stato alla base della produzione di serie ma anche nelle competizioni.

Il perché di questa decisione è stato consensuale e la si può interpretare in modo differenti. Il primo è la volontà della Ferrari di incrementare la propria produzione sia dei modelli di attuale produzione con una lunga serie di aggiornamenti, compresa l’elettrificazione .

Per quell’anno dovrebbe entrare in produzione sia il FUV , ovvero la interpretazione della Ferrari sul tema del Cavallino Rampante, sia un nuovo modello di entry level che potrebbe ripercorrer la storia della Dino.

Produzione che si dice dovrebbe raggiungere a regime qualcosa come 20.000 auto anno per cui bisogna sfruttare tutti gli spazi attualmente disponibili nella gestione industriale che ormai non è che abbia altre possibilità di sviluppo entro gli attuali recinti.

L’annuncio riguarda solo la specifica produzione di motori della Maserati che, nonostante una base comune, avevano delle caratteristiche specifiche ed omologate proprio per le vetture del Tridente. Ovvero i motori non erano intercambiabili come power unit globale. I V6 ed i V8 a benzina erano assemblati a Maranello il motore Diesel dalla VM.

Rimarrebbero a Maranello le produzioni dei motori con specifiche Alfa Romeo.

Una cosa è certa: in V.le Ciro Menotti negli spazi della Maserati, in cui a suo tempo era presente il reparto esperienze e sviluppo motori, hanno da poco allestito un particolare reparto molto avanzato e che ha richiesto investimenti per milioni di euro per studiare nuove ed inedite motorizzazioni ibride ed anche elettrice al 100%.

Quello che risulta essere problematico è stabilire, da qui alla fine dell’anno, come e dove produrre i nuovi propulsori che saranno comunque made in Maserati come progetto .

Bisogna valutare alcune opportunità: produzione completa in proprio. Solo assemblaggio di componenti provenienti da ditte specializzate nei singoli settori come la fusione per basamenti, testate e carter ed assemblare gli stessi vedendo anche di fare ricorso ad un livello elevato di robotizzazione.

Altro argomento da non dimenticare è che la percentuale più elevata riproduzione della Maserati avviene nel torinese ed a Modena, comunque, dovrebbero rimane numeri decisamente minimali , a confronto.

Bisogna allora valutare l’incidenza dei costi di trasporto delle parti meccaniche.