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L’importanza di comunicare

La comunicazione è fondamentale nella vita sociale. Lo è chiaramente anche in Formula 1, dove essa assume le forme più svariate. Si va dalle conversazioni radio tra gli ingegneri a quelle tra alcuni di loro e i piloti in abitacolo, con l’attenzione a scegliere esattamente il momento nel quale parlare, per non deconcentrare chi sta guidando sul filo dei 350 km/h.

Ma comunicare in Formula 1 è molto di più: dal gesto mandato dall’ingegnere di macchina in direzione del capomeccanico, quando è il momento di togliere le termocoperte, al comando visivo che quest’ultimo manda al pilota quando la pitlane è libera e si può uscire in sicurezza dal garage. A questi si aggiungono le tabelle con i distacchi esposte al muretto ad ogni passaggio sul traguardo, i monitor degli ingegneri, ricchi di centinaia di informazioni, lo schermo sul volante del pilota, i pannelli luminosi distribuiti lungo la pista che riportano i colori delle bandiere esposte dalla direzione gara.

Poi ci sono le comunicazioni più belle: gli abbracci, le pacche sulla spalla, le strette di mano, rispettose, sentite, sincere. Dopotutto come diceva il filosofo francese Henri Bergson: “La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento di anima”. E questo in Ferrari succede migliaia di volte nel breve volgere di un solo weekend di gara. Ecco perché anche comunicare è #essereFerrari.