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Mercedes con la quarta doppietta consecutiva sferza ogni velleità della Ferrari

Quella che doveva essere la prima gara nel programma di recupero da parte della Ferrari in tutte e due le classifiche iridate di F1, si è trasformata in un inseguimento al piccolo trotto e le situazioni iridate si sono ulteriormente “aggravate” e richiedono una revisione radicale delle strategie tecniche per rendere la SF90 più prestazionale e di quelle relative alle strategia di gara.

La Mercedes esce da questo appuntamento iridato con 85 punti di vantaggio sulla Ferrari stanti i 173 punti a fronte degli 88, nel campionato costruttori. Valtteri Bottas e Lewis Hamilton hanno, con un punto di differenza, un vantaggio di 35 lunghezze su Vettel e 40 su Leclerc.

Una situazione che richiede una rivisitazione totale dei programmi futuri e dell’atteggiamento dei piloti in casa Ferrari in quanto alla fine il distacco lamentato da Leclerc è stato, al netto della seconda sosta per un cambio gomme ai box che è stato “organizzato” per garantirgli il punto spettante al giro veloce in gara, che sino quel momento era stata una disputa tre: Verstappen Hamilton e Bopttas, è stato molto prossimo ad un ritardo di 1″ al giro con qualche millesimo in meno.

Il lungo periodo centrale della gara, in cui Leclerc è stato in testa per sfruttare al meglio le sue gomme medie con cui si è schierato, ha rappresentato una sia pur minima soddisfazione per lui, in attesa di essere poi superato e con un obiettivo: capire quanto poteva durare questa tipologia di battistrada sollecitato dalla prima parte della gara in cui la SF90 era decisamente pesante con il pieno di carburante.

Una alternativa sulla distanza che è andata più a favore dei piloti Mercedes che hanno così avuto informazioni utili per lavorare in simbiosi con la strategia dei box, nella parte finale della gara e gestirla tenendosi a debita distanza sia Vettel sia Verstappen.

Alle loro spalle il vuoto quasi assoluto ed anche le situazioni di “cardiopalmo” sono state veramente ad un livello piuttosto basso e prossimo alla sonnolenza. Bastava guardare i ritardi progressivi per capire quale sarebbe stato il risultato finale per le posizioni al podio e quelle che riguardavano Leclerc in 5a posizione.