L’infinito rettilineo d’arrivo (oltre 2 km) permette di ottenere altissime velocità ma in generale tutta la pista è all’insegna del pedale dell’acceleratore, come dimostra il 56 per cento della gara disputata a gas spalancato: in qualifica nel 2017 Lewis Hamilton ha realizzato un giro ad una media di oltre 214 km/h.
Il tracciato presenta anche molte curve tecniche, come la 8 e la 15 in cui la precisione nella frenata è fondamentale per non picchiare contro i muri che in quei punti sono vicinissimi.
Il layout prevede 4 curve iniziali a 90 gradi in cui i freni sono soggetti a grandi sollecitazioni e le successive in cui l’angolazione cambia di continuo e di conseguenza anche l’impiego dei freni. Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 21 piste del Mondiale, il Baku City Circuit rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni.
L’impegno dei freni durante il GP
Le 11 frenate di ogni giro e l’estrema lunghezza della pista (oltre 6 km) comportano un impiego dei freni di oltre 19 secondi e mezzo per giro: sono quasi 7 secondi in più del Circuit Gilles-Villeneuve di Montreal, considerato uno dei più stressanti per i freni.
In realtà, però, l’incidenza percentuale dei freni sulla durata della gara è quasi simile: 19 per cento a Baku, 18 per cento in Canada. La media sul giro delle decelerazioni massime è invece di soli 3,7 g a causa della presenza di un’unica staccata con decelerazione di almeno 4,8 g e della presenza di due curve con decelerazioni che non superano gli 1,7 g.
L’energia dissipata in staccata da ogni vettura durante l’intero GP è di 249 kWh, il quarto valore più alto del campionato
Dalla partenza alla bandiera a scacchi i tecnici Brembo hanno stimato che ciascun pilota eserciterà in totale un carico di 53 tonnellate sul pedale del freno.
Le frenate più impegnative
Delle 11 frenate del Baku City Circuit Circuit 4 sono classificate come impegnative per i freni, 4 sono di media difficoltà e 3 sono light.
La più dura per l’impianto frenante è quella alla curva 3: le monoposto vi arrivano a 320 km/h e in soli 2,31 secondi scendono a 99 km/h. Per riuscirci i piloti esercitano un carico di 141 kg sul pedale del freno e subiscono una decelerazione di 4,7 g. Con il freno pigiato le vetture percorrono appena 115 metri.
Il carico sul pedale del freno è più basso alla prima curva (131 kg) ma la decelerazione è molto più alta: 5,5 g nonostante la diminuzione di velocità sia inferiore così come il tempo di ricorso ai freni: 1,84 secondi per passare da 330 km/h a 124 km/h. Di conseguenza è più breve anche lo spazio di frenata, 106 metri.
Più lunga di tutte è la frenata alla curva 15: 125 metri e 2,67 secondi ed elevato è anche l’impegno richiesto al pilota: la decelerazione è di 4,7 g e il carico sul pedale del freno di 161 kg.
Prestazioni Brembo
Il GP Azerbaigian è diventato il 35° GP differente vinto da una monoposto con freni Brembo. Il primato spetta al GP Monaco, conquistato ben 26 volte dai freni italiani.
Dal 1975, stagione d’esordio dei freni Brembo in Formula 1, gli impianti frenanti Brembo hanno conquistato 407 GP, 91 dei quali con Michael Schumacher.