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La risposta da Baku: quale è l’incognita di Maranello la SF90, Vettel o Leclerc

Una cosa è certa lo smalto di Sebastian Vettel, ovvero le vittorie nel campionato del mondo piloti sembra essersi dissolto come neve al sole da quando è arrivato in Ferrari.

Il tutto: continua il digiuno iniziato con Fernando Alonso e bisogna capire cosa sta succedendo davvero nel complesso della gestione all’interno della Ges dopo la morte di Sergio Marchionne che aveva impostato un programma personalizzato che gli faceva capo direttamente.

Scelte che avevano creato aspettative ma anche malumori come è ovvio che avvenga in certe situazioni, vedi l’eredità di Marchionne all’interno della FCA ,con la fuori uscita di alcuni uomini di vertice che sono stati lasciati in secondo piano a fronte delle rispettive aspettative

In questo momento al pilota tedesco si addice molto un proverbio o detto popolare: “dagli amici mi guardi Dio perché ai nemici ci penso io.” Ed in effetti vi sono una serie di concomitanze e voci che vedono Vettel sulla graticola con una serie di situazioni che coinvolgono anche Charles Leclerc.

Il giovane monegasco, sia pure fosse stato informato, alla firma del contratto, che la sua posizione, almeno nella prima parte del campionato avrebbe dovuto essere quella di compagno di squadra del “capitano” Vettrel , da subito ha sfruttato al meglio quanto gli era consentito dalla sua SF90 che è sembrata, spesso, più appariscente della “Lina”, ovvero la SF90 di Sebastian Vettel.

I ripetuti richiami alla situazione di status durante le prime tre gare della stagione, non solo non gli sono piaciuti molto, ma hanno anche creato, grazie a mezze frasi, e significati reconditi, una sorta di clima da parte di un folto gruppo di persone sia all’interno della Ferrari sia tra gli addetti ai lavori del circus che lo posizionerebbero in una situazione di vittimismo generalizzato.

La gestione di un campione, che corre il rischio di intraprendere la strada del tramonto, in funzione della vittoria iridata, e quella di un giovane rampante che, sfortuna a parte, avrebbe potuto già vincere la sua prima gara, è ovviamente molto difficile.

Come se questo non bastasse vi sono appunto i commenti anche di Hamilton con un apprezzamento preciso nei confronti di Leclerc per la sua mancata vittoria, che ha capito come trattare l’argomento dal punto di vista psicologico, senza arrivare al ” Hai fatto testamento” che un noto asso italiano andava a sibilare agli avversari più temibili, di gara in gara, con un effetto che in effetti non poteva non essere dirompente,. specialmente allora quando la morte era passeggera indesiderata per tutta una gara.

Il prossimo appuntamento a Baku dovrebbe cominciare a dare delle risposte, per prima cosa vedere se la Ferrari può intraprendere la strada del recupero punti o dovrà ancora attendere in funzione delle prestazioni che possono scaturire dalle evoluzioni della SF90.

Nella foto Ferrari spa Vettel guarda la Lina