Nel corso del convegno dibattito “Comunicare l’Automobile Oggi” programmato ieri al Mef l’unica cosa veramente attuale e dedicata al futuro è stata la dissertazione di un responsabile dello staff Ferrari che svolge la propria attività rivolta al futuro per realizzare delle vetture che, partendo dal ricordo di un concetto del passato devono essere rivolte a creare delle sensazioni che devono anche durare nel tempo, questo almeno dal punto di vista stilistico.
Eloquente in tal senso l’immagine di uno dei settori del nuovo centro stile della Ferrari con gli uomini dedicati allo studio e realizzazione delle linee dove alle tecnologie più avanzate di aggregano la manualità e le sensazioni del tatto, oltre quelle della vista.
Per il resto i relatori hanno dissertato, un po’ troppo, con un risvolto al passato sia per quanto riguarda gli argomenti che hanno spaziato dall’editoria di settore, la presenza di due Musei molto importanti, quello Alfa Romeo e quello Nicolis e la nascita di un nuovo concetto di immagine pubblicitaria di anni orsono in cui la vettura viene proposta da sola senza la presenza di un essere umano alò fianco o alla guida.
Argomenti interessanti e ben trattati mentre è mancata una connessione diretta con quelle che sono le “tentazioni” dell’automobile del futuro, argomenti trattati in forma minimale e che forse sarebbero stati di maggiore attualità, come un approfondimenti della guida autonoma che si sta ridimensionando più all’uso metropolitano che a quello dei lunghi viaggi visto anche le problematiche connesse con la troppa fiducia nella gestione dell’ elettronica senza avere l’opportunità concreta dell’intervento “dominio” dell’uomo.