Charles Leclerc e Sebastian Vettel hanno e fanno dichiarazioni bellicose. Sono pronti a dar battaglia per riscattare un inizio di stagione che li ha visti in affanno da prima ed anche abbastanza sfortunati poi.
Il morale della favola, al momento attuale, è che il neo acquisto monegasco insegue il leader Valtteri Bottas con un ritardo di 18 punti, mentre il suo “capitano” Sebastian Vettel di punti da recuperare ne ha ben 22.
Un gap che è decisamente gravoso, anche se ci si trova solo all’inizio della stagione agonistica ed il campionato è abbastanza lungo. La W10 ha dimostrato d’essere uscita dalle prove di sviluppo, pre campionato a Barcellona svolte un po’ sotto tono, molto forte e nello stesso tempo affidabile, condotta da piloti molto motivati e senza “vincoli” di sudditanza.
La reazione in casa Ferrari è d’obbligo, da prima da parte dei tecnici che hanno avuto il loro bel da fare sia sul punto di vista prestazionale sia su quello dell’affidabilità, situazione che è costata molto cara il Bahrain anche per un errore ripetuto dal pilota tedesco che in lotta a stretto contatto patisce l’avversario e commette errori che gli costano posizioni a volontà.
Da lepre ad inseguitore, una situazione che mette da sempre pressione al Seb, mentre dà il meglio di se stesso quando parte e va in testa.
Il prossimo G.P. di Cina, di questo fine settimana è quello che sancisce il giro di boa del millesimo appuntamento della F1 da quando questo ambito titolo è stato istituito. La Ferrari, oltre al recupero in punti per cercare di ridurre il gap nei confronti dell’accoppiata Mercedes, ha un altro tarlo che non lascia ne la mente dei piloti ne quella di Mattia Binotto che sta patendo il suo nuovo incarico di Team Principal, molti oneri, sinora, e poca gloria.
In questo appuntamento oltre a dover e voler sfatare la negatività, la Ferrari non ha mai vinto un G.P. “centinario”, Binotto dovrà dimostrare a tutti, a se stesso in primis, la sua forza decisionale nel saper imporre delle scelte che non devono, assolutamente, essere disattese come è avvenuto nel recente passato.
Che i piloti abbiamo la “forza morale” di voler dare battaglia è molto interessante dal punto di vista morale per la ricerca del riscatto e del rompere questo tabù, ma nello stesso tempo non deve trasformarsi, il dare battaglia, in un darsi, tra di loro. Il confronto a tre deve tener presenti una molteplicità di situazioni senza nascondere che i 4 punti di vantaggio che Leclerc ha, al momento, su Vettel sono importanti e potrebbero far pendere la bilancia della strategia a suo favore evitando una sudditanza esplicita.
Altrettanto importante è non incappare nel proverbiale “tra i due litiganti è il terzo che gode”. Questo non solo pensando all’accoppiata Mercedes ma anche senza dimenticare che davanti in classifica,ai piloti Ferrari, vi è anche Max Verstappen. L’olandese che, con la Red Bul, quando vede “rosso” scambia la SF90 per una muleta ediventa veramente pericoloso, quasi una mina vagante.