E’ atteso con molta ansia a Maranello il 6 cilindri che ha “sconfitto” Charles Leclerc mentre stava dominando il G.P. del Bahrain, costringendolo a doversi accontentare del terzo gradino del podio.
Questo motore lo si può paragonare al cavallo di Troia a tutto vantaggio della Mercedes i cui piloti e team Manager hanno riconosciuto questa vicenda con un “vero colpo di culo”.
Stando infatti ad una prima analisi dei dati raccolti in gara, sembra che il vero guaio, nel drastico calo della potenza, non sia da concretizzarsi nel cedimento dell’unità “elettrica”, ma bensì in un problema che si è manifestato all’interno dell’unità termica a 6 cilindri.
In un cilindro si sarebbe concretizzato un consumo anomalo di carburante che avrebbe richiesto una ulteriore riduzione della potenza disponibile per consentire a Leclerc di poter giungere alla fine della gara senza cercare di difendere, a rischio, la seconda posizione e nello stesso tempo evitare un danno irrecuperabile al propulsore e costringere a dover avere l’opportunità, trista, di dover utilizzare il 4° motore per concludere la stagione con le conseguenti penalità previste in merito..
Tante le concomitanze che possono aver dato origine a questo problema e pertanto è necessario puntualizzare la vera causa per risolvere la stessa prima di dover rispedire il materiale tecnico alla volta della Cina dove si corre a metà aprile.
Una prima ricerca, di dati da inoltrare a Maranello , verrà effettuata da domani in occasione dei due giorni di test per lo sviluppo delle monoposto sempre in Bahrain.
Molta attenzione sembra si debba prestare a quanto è successo a Vettel durante la sua lotta a stretto contatto, ad inizio gara, con Hamilton. Il colpo di “frusta” con cui ha perso il controllo della “Lina” potrebbe aver avuto un “aiuto” da un problema di gestione di controllo della trazione.