Questa sera alla Palazzina Pucci si parla dei ciclisti che sono “vittime” del traffico secondo quello che il tema dei relatori. Evidentemente gli stessi non sono al corrente di quella che è la realtà dei fatti, di quello che succede nella realtà delle strade.
In centro storico le strade a senso unico sono percorse quotidianamente in contro mano da centinaia di ciclisti. Non solo, come vedete dall’immagine immortalata in via Emilia est questo imperturbabile ciclista utilizza la pubblica strada per il suo trasferimento. A sinistra vi è una nuova pista ciclabile che è costata alle tasche degli automobilisti ed a tutti i cittadini centinaia di migliaia di euro.
Non solo, come potete notare, lo stesso ciclista sta utilizzando e spingendo con una certa veemenza, una bicicletta completamente priva di ognuno delle apparecchiature: fanali e catarifrangenti che sarebbero obbligatori come previsto dal condizioni della strada.
Una bella serie di infrazioni da sanzionare anche perché la stessa persona sembra essere in età per essere possessore della patente di guida e pertanto non può accampare come scusante l’ignoranza della legge che comunque non è mai ammessa.
Qui sopra una immagine immortalata nella giornata di ieri domenica sulla via Giardini, dove la stessa statale è fiancheggiata oltre Guard Rail da una pista ciclabile talmente ampia da fa invidia alla sede prevista, per ogni senso di marcia delle vetture,
Calcolando questi 6 ciclisti sono stati ben una ventina quelli che sono stati immortalati in condizioni anomale , nel tratto Modena Casinalbo e ritorno.
Per non parlare poi di quel gruppo di 3 ciclisti che in curva erano contromano dalle parti di Buon Pastore. Qui la cosa peggiore è che si trattava di un padre con i tre figli abbastanza piccoli. Unica cosa positiva è che i bimbi erano provvisti di casco. Un brutto insegnamento, il contromano in curva, che ovviamente porterà poi ad abitudini pericolose per se e per gli altri.
Il vero problema è anche da inserirsi nel mancato controllo “serrato” da parte di chi do dovere.